Gaiani (Dir. Analisidifesa) a Radio Cusano Campus: “Raid italiani contro l’Isis? Avrebbero una valenza politica. Credibilità dell’Italia a livello internazionale è umiliante. Sulla sicurezza siamo una barzelletta per tutto il mondo”
Gianandrea Gaiani, Direttore responsabile di Analisidifesa, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Sulla questione libica. “L’Italia –ha affermato Gaiani- rivendica un posto al sole in Libia, ma è tutto da vedere se il comando di questa operazione di stabilizzazione sarà guidata dall’Italia. Bisogna vedere innanzitutto se ci sarà questa operazione perché nessuna delle fazioni libiche vuole truppe straniere sul territorio libico. E’ curioso che l’Italia rivendichi un ruolo di leadership in Libia, quando i nostri partner europei non invitano rappresentanti italiani nei loro vertici sulle questioni legate alla Libia e alla Siria. Il dossier del Mediterraneo lo fanno solo francesi, tedeschi e britannici, invitando solo la Mogherini. Il peso dell’Italia nell’Onu e nell’Ue, piaccia o non piaccia a Renzi, risulta molto scarso, oserei dire umiliante”.
Tornado italiani in Iraq. “I nostri aerei –ha spiegato Gaiani- sono gli unici della coalizione a non aver ancora lanciato neanche un sasso alle postazioni dell’Isis. L’ordine del governo italiano ai nostri aeroplani è di fare voli di ricognizione e sorveglianza. Gli americani spingono da tempo perché anche gli aerei italiani inizino a bombardare. Gli eventuali bombardamenti dell’Italia avrebbero un valore politico. Si tratterebbe di una concessione che potremmo cercare di scambiare con qualche appoggio in ambienti internazionali, magari sul dossier libico. Dal punto di vista pratico i nostri bombardamenti non sarebbero fondamentali per dare una svolta alla situazione. Trovo ridicolo che l’Italia spenda soldi e mandi truppe, consiglieri, militari, istruttori, aerei da guerra che non fanno la guerra in teatri mediorientali, dove il peso dell’Italia è pari a zero. Se l’Italia vuole giocare un ruolo da mediatore, inizi a bombardare l’Isis a Sirte, coordinandosi con le forze libiche”.
Italia mediatrice tra Usa e Russia? “L’Italia ha buoni rapporti con Stati Uniti e Russia, ma non credo che possa avere l’autorevolezza e la credibilità per guidare un negoziato tra queste due potenze ho i miei dubbi. Non siamo stati capaci di gestire in maniera autonoma la crisi libica e l’emergenza immigrazione, che riguardano casa nostra. Quando ti vuoi porre come mediatore in una crisi devi essere credibili. Noi sul fronte della sicurezza siamo una barzelletta per tutti”.