“Se un adolescente mi guarda e mi sputa in faccia dicendomi che sono un rinnegato, io gli do una pacca sulla spalla e gli dico che lo diventerà anche lui”. Ha uno sguardo sereno Giovanni Lindo Ferretti, ex leader dei Cccp e Csi, quando gli chiediamo di dirci la sua sulle polemiche scatenate dalla sua presenza ad Atreju, il festival politico-culturale organizzato da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. Una contraddizione rispetto ai testi delle canzoni che hanno caratterizzato la sua carriera? “Non capisco perché si colga una contraddizione tra il Giovanni che cantava Curami e la mia simpatia verso la Meloni mentre in passato veniva ignorata quella tra il piccolo Ferretti che era araldo del Vescovo che cantava in chiesa e il cantante dei Cccp”
Non rinnega nulla della sua carriera, non rinnega quei testi, ma “accetto tranquillamente che qualcuno possa considerarmi un rinnegato, anzi lo trovo ragionevole, perché l’ho fatto anch’io con altri in periodi della mia vita”.
Secondo il cantautore c’è uno sguardo diverso in ogni fase della vita e per farci capire ci racconta la storia del monaco buddista: “C’è una collina e il contadino la vede come terra da coltivare, il pastore come terra di pascolo, il guerriero come terra di conquista , il bambino come una collina e il saggio come una collina”
Ferretti ci tiene a precisare però che “quando scrivo e quando sono sul palco dico sempre la verità, ma è una verità mediata dal contesto, la stessa verità a varie sfaccettature e queste sfaccettature non sono comprensibili in contesti diversi”
Spesso con le sue canzoni ha raccontato la sofferenza del mondo, la guerra, gli chiediamo allora cosa ne pensa di questa guerra combattuta dai migranti dove i bambini muoiono e diventano un simbolo. La risposta di Giovanni Lindo Ferretti è perentoria e senza mediazioni:“Mi rifiuto di considerare la tragicità del vivere da un punto di vista emozionale, io non guardo le foto, le foto rendono tutti così umani, lo trovo pericolosissimo, ognuno si sente buono perché di fronte ha un immagine che può essere falsificata, ci costruiamo una corazza di bontà che non corrisponde al vero”
Come va affrontato il fenomeno delle migrazioni? Ferretti si prende una pausa e poi punta dritto verso il suo obiettivo: “Il problema è l’Islam non la migrazione, il problema è che il medio-oriente non esiste più come luogo in cui le famiglie possano vivere, il problema è che una migrazione di massa che corrisponde a un’invasione è gestibile in una dimensione sociale e politica coesa, non mi si dica che l’ Europa è coesa e l’Europa non è in grado di ammettere che ha un problema con l’Islam”.