Celebrata pochi giorni fa la Giornata Mondiale della Fisioterapia. Momento di riflessione su una professione che non ha ancora un albo professionale ma che rappresenta un passaggio fondamentale nel recupero fisico non solo degli sportivi. Ne ha parlato il Dott. Piero Ferrante, Vice Presidente AIFI Lazio  (Associazione Italiana Fisioterapisti) intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano che trasmette sugli 89.100 FM a Roma e nel Lazio.

Dott.Ferrante, perché una Giornata Mondiale dedicata alla Fisioterapia?

Vede, l’organizzazione mondiale della fisioterapia ha pensato di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica instituendo questa giornata che noi di AIFI abbiamo recepito con piacere.

Spesso voi di AIFI avete evidenziato l’importanza fondamentale di rivolgersi ad un vero professionista. Come individuarlo?

Dai dati che abbiamo sappiamo che ci sono in Italia 130mila persone circa che fanno i fisioterapisti ma quelli veri, titolati, sono purtroppo solo 50-55mila. Il paziente, ignaro, corre il rischio di mettere la sua salute a rischio. Noi di AIFI, non siamo purtroppo ancora un albo, ma siamo l’unica associazione, riconosciuta con decreto ministeriale, rappresentativa della professione di fisioterapista. Quello che consigliamo alle persone è quello di rivolgersi ad un fisioterapista iscritto all’AIFI per essere così sicuri di avere a che fare con un vero professionista perché prima di associare un fisioterapista verifichiamo tutti i suoi titoli.

Tanti i centri estetici, le palestre o i centri benessere dove vengono erogate prestazioni fisioterapiche. C’è bisogno di maggiore controllo?

Nel Lazio per aprire uno studio professionale fisioterapico è sufficiente un autocertificazione. Sarà poi cura della ASL di pertinenza verificare la veridicità di ciò che è stato dichiarato. Gli studi di fisioterapia non possono essere aperti ovunque, come in una palestra. Lo studio professionale di fisioterapia deve essere un luogo completamente autonomo con un suo ingresso, una sua sala d’aspetto e un luogo preposto all’erogazione della prestazione. E’ espressamente indicato dalla normativa vigente che non si può fare nei centri estetici, nelle palestre o in centri benessere. La lotta all’abusivismo si fa non avendo paura di denunciare gli abusi, dobbiamo sempre pensare che l’abusivo crea un danno alla salute come spesso accade.

Fondamentale poi la fisioterapia nello sport. E parlando di sport L’Università Niccolò Cusano sta utilizzando lo sport, attraverso la squadra dell’Unicusano Fondi Calcio, per informare le persone su temi legati alla salute e alla ricerca medica. Secondo lei è una buona idea per coinvolgere le persone abbattendo le resistenze?

Quello che fate è una cosa assolutamente lodevole e basilare. Più persone sono raggiunte da questi messaggi, più persone apprendono come muoversi anche in situazioni complesse. Sono totalmente favorevole ad iniziative così virtuose. Sensibilizzare è la parola chiave.

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