Effettivamente era un po’ di tempo che non si sentiva parlare di Fabrizio Corona. C’è stato un tempo in cui i suoi muscoli tatuati imperversavano su tutti i giornali e i ragazzi (non tutti, però) facevano la fila in discoteca per avere una foto (o selfie?) con lui. Poi le note vicende di cronaca lo hanno incastonato in prigione come un diamante nero del gossip che fu e da allora poche sortite. Fino ad oggi, però, perché adesso l’ex boy-friend di Belen (con buona pace della Moric) riaccende i riflettori dello show-business su di sé grazie ad un documentario che dovrebbe raccontarne la catarsi. Si chiama “Metamorfosi”… poi decidete da soli se narra il vero o solo i buoni intenti di un bambino che è finito sotto ad una punizione dura.
Fabrizio Corona perde la libertà ma non il vizio ed infatti il vizio di comunicare se stesso è bello che intatto. Neanche il tempo di mettere fuori il naso dalla comunità di Don Mazzi, a cui era stato affidato a giugno, che, su Instagram scrive: “Ringrazio il magistrato che mi ha consentito di essere qui. E’ un privilegio. E ringrazio tutti voi di essere con me”. Camicia bianca e occhiali da vista, il look è, come sempre, studiatissimo. L’aurea da bad boy è nascosta sotto l’aureola e l’appeal brilla ancora. Qualche giorno fa, infatti, in occasione del lancio del documentario di Jacopo Giacomini e Roberto Gentile al cinema Odeon di Milano, intorno a Fabrizio Corona, c’erano amici e familiari ma anche numerosissimi ammiratori che lo hanno accolto come ai vecchi tempi. Tutti hanno diritto ad una seconda chance e non la si nega neanche a Fabrizio Corona. Certo è che quel che si vede dal trailer di “Metaformosi” non è incoraggiante. Per lui e per il cinema italiano che quest’altro colpo, forse, non lo meritava. “Non sono sereno ma, se fossi sereno, non sarei me”… ciane.