Giulia Innocenzi e il suo viaggio in Iran continuano a far discutere. Giulia Innocenzi ha raccontato di un Iran che secondo molti non risponde alla realtà e per questo il web non le ha risparmiato una buona dose di critiche.
Abbiamo chiesto alla Dr. Ciavardini esperta di Iran e attualmente a Tehran cosa ne pensa della vicenda di Giulia Innocenzi
Non conoscevo affatto Giulia Innocenzi che ha commentato sul suo blog una vicenda personale accaduta in Iran qualche settimana fa. Vivo in Iran da 12 anni ed episodi del genere sono per me surreali. Ho trascorso piú tempo nei bazar che non in casa, ho girato l’Iran per lungo e per largo anche in zone poco conosciute e in ambienti solo maschili. Non posso negare che vi siano stati episodi di ‘mano morta’ ma le stesse cose mi sono accadute a Roma e in tutti i paesi in cui sono ho vissuto negli ultimi 24 anni della mia vita ma di certo mai avrei pensato di farci un pezzo. Credo che l’IRAN abbia molto da raccontare e se tornando in Italia Giulia Innocenzi ha trattato solo del suo fondoschiena significa che per lei andare in Iran o fare una gita fuoriporta sarebbe stata la stessa cosa. Con l’Iran peró c’e’ una connotazione diversa. Personalmente mi dispiace che le siano accaduti episodi poco piacevoli concentrati tutti in soli 15 giorni. Le rivelazioni shock di Giulia Innocenzi sono state da subito condannate da chi conosce veramente l’Iran, in quanto non ha detto che sono stati ‘episodi sporadici’ bensí parte delle abitudini di vita degli iraniani. In questo modo ha offeso tutti gli iraniani etichettandoli come ‘MANIACI SESSUALI’.
Sul racconto di Giulia Innocenzi del proprio viaggio in Iran, poi, la Dottoressa Ciavardini, nota antropologa, aggiunge.
Il discorso della condizione della donna che cerca la libertá mi sembra poi un argomento giá trattato sul quale certamente bisogna lavorare ma seriamente e non per farne un gossip di fine estate.
Bisogna dire prima di tutto che molto spesso quando parliamo di DONNA IN MEDIORIENTE quasi sempre commettiamo l’errore di collocare il ruolo della donna in un panorama circoscritto, quando invece la questione è molto più complessa. La donna in Iran ‘non é sottomessa’ se con questo vogliamo far credere una donna che non esce di casa e che non ha alcun diritto. In Iran le donne detengono un ‘potere invisibile’. Il 60% degli studenti universitari sono donne. Le donne sono in politica, nelle amministrazioni pubbliche, portano il taxi e spesso fanno lavori che noi donne in Italia non faremmo mai. Questo Giulia Innocenzi l’ha detto parlando del suo viaggio in Iran? Sono donne forti, lavorano in ogni ambito, sono ingegneri elettronici, medici, professoresse universitarie e tanto altro. Personalmente posso testimoniare girando nelle redazioni di molte testate qui in Iran, quante giornaliste donne ci siano. Le donne che ho intervistato in tutti questi anni mi hanno sempre detto che non VOGLIONO l’etichetta di donna sottomessa perché non lo sono. Soprattutto non credo che serva a loro il nostro modello di democrazia da esportare. Certamente l’Iran è un paese con problemi garvi che devono essere risolti ma il caso di Giulia Innocenzi con tutto questo davvero c’entra poco.
In Iran l’ospite e’ sacro non si troverá’ MAI un italiano o straniero che sia venuto in IRAN e che non abbia notato l’ospitalita’ degli iraniani. Pensare che un uomo possa masturbarsi davanti a una moschea e a due donne é qualcosa che mi crea una sorta di fastidio solo a parlarne ma le posso confermare che in primis le autoritá iraniane avrebbero condannato l’episodio. L’Iran si sta aprendo al mondo, sta facendo molto per facilitare il turismo e un episodio sporadico ammesso che sia vero non deve di certo offuscare mille anni di storia. Come donna in terra straniera devo dire che ho notato invece un profondo rispetto da parte degli iraniani nei miei confronti.
L’unica amara consolazione in questa penosa vicenda é vedere che il 90% dei commenti siano critici nei confronti della ragazza. Il fatto che la scorsa estate abbia dato alle cronache di una sua aggressione avvenuta a Roma con le stesse parole utilizzate nel recente articolo MOLESTARE -INDIFFERENZA – SCHIFO mi fanno pensare che Giulia Innocenzi ogni estate pur di avere un po’ di visibilita’ cerchi qualcosa che possa attirare l’attenzione dei media. Questa volta e’ toccato all’IRAN ma Giulia Innocenzi non aveva fatto i conti con chi l’IRAN lo vive ogni giorno con chi l’ha visto e con chi semplicemente non crede a elucubrazioni mentali che non hanno alcuna fondatezza.
Credo che Giulia Innocenzi capisca poco di IRAN e degli iraniani. Speriamo che lo show sia finito e che i riflettori si accendano invece su tanti altri progetti che l’Iran sta portando avanti.
Iran e Giulia Innocenzi: la risposta di Tiziana Ciavardini. Guarda il video
Eppure resta un dubbio: quello che Giulia Innocenzi ha raccontato è vero o falso?
Se Tiziana Ciavardini crede che la Innocenzi si sia inventato tutto, lo dica chiaramente invece di insinuare. E magari provi anche a spiegare il perché… dire semplicemente che “non crede a elucubrazioni mentali che non hanno alcuna fondatezza.” non è convincente ed è pure penoso sul piano logico e argomentativo.
“L’Iran si sta aprendo al mondo, sta facendo molto per facilitare il turismo e un episodio sporadico ammesso che sia vero non deve di certo offuscare mille anni di storia. ” –> è più o meno la stessa logica che adottano quelli che critica no Roberto Saviano, no? Non importa se è vero, l’importante è non parlarne perché fa un danno di “immagine”
La nuova Sakineh
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=34340
Molto opportuno questa precisazione; io non sono mai stato in Iran e non posso quindi nè smentire nè confermare non tanto la notizia ma quel che vuole affermare per il modo in cui è stata resa pubblica; al di là delle conoscenze personali di iraniani, la cosa che mi colpisce in questo episodio è che una conosciuta giornalista televisiva come la Innocenzi (assegnata in quota sinistra?) nel clamore generale che gli interessi americani nell’area stanno sollevando (guerra alla Siria, appoggio agli estremisti islamici si di al qaeda che dell’Isis, sostegno alle politiche aggressive di Israele in tutta l’area di Gaza che è tollerato come vero e proprio campo di concentramento per oltre un milione di persone solo perchè la maggioranza della gente ha votato Hamas, sostegno e silenzio totale sull’aggressione militare dell’Arabia Saudita allo Yemen meridionale (che non ha neppure lontanamente minacciato il più reazionario e chiuso degli stati del Golfo (proprio il nostro alleato, perchè alleato del nostro principale “amico ” gli USA) Si faccia campagna di pura denigrazione del paese che con mille difficoltà sta tentando da decenni di liberarsi dal gioco “straniero” nessuno ricorda che lo Scia di Persia fu una vera e propria invenzione occidentale, che Mossadeh ( che nazionalizzando l’industria petrolifera cercò di garantire autonomia e prosperità ad uno dei paesi più civili e progrediti di quell’area) fu deposto con un colpo di stato etrc… Ma lasciare che un paese scelga la propria strada e soprattutto decida come utilizzare le proprie risorse non dovrebbe essere uno dei principi fondamentali di convivenza e di crescita pacifica delle relazioni umane? NO!! tutti noi sappiamo che non è così che quel che conta sono la tutela degli interessi di una esigua minoranza (appena l’1% della popolazione mondiale) che si arrogano il diritto di ritenere la terra intera, compreso i cieli, i mari ed il sottosuolo, come a loro disposizione per garantire il loro livello di vita ed il loro potere sugli altri esseri umani; questa gente deve essere messa nelle condizioni di non nuocere, di non condurci ancora chissà quante volte a guerre e disastri umanitari; dobbiamo considerare la sconfitta dei loro interessi la nostra salvezza, la salvezza dell’intero genere umano;: altrimenti saremo vittime e complici dei genocidi che già stanno avvenendo nel nome della libertà, della democrazia della civiltà cristaino-giudaica. Poiché non ho la possibilità di lasciare questo pianeta e non lo voglio fare, mi sento diconsiderare questo un grido di allarme e di lotta.
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