Come nei suoi film. Senza giri di parole. Pasquale Scimeca, regista di ottime opere cinematografiche come “Biagio” e “Placido Rizzotto”, lancia una dura invettiva contro coloro che gestiscono e amministrano l’industria cinematografica italiana: ” Affaristi e filistei decidono le sorti del cinema italiano, questo ha determinato la decadenza del cinema stesso, perché la prima vittima di questa gestione è stata la qualità dei film”. Cosi Scimeca si scaglia duramente durante la sua partecipazione al Video Lab Film Festival di Kamarina, rompendo gli indugi, su un dibattito che invece dovrebbe svilupparsi al più presto sul futuro di questa magnifica arte che per decenni ha rappresentato un vanto per il nostro paese, dal punto di vista estetico ed economico. Come se niente fosse, si va avanti in una palude di povertà artistica, di commediole imbarazzanti, che affondano sempre di più il nostro cinema. “I buoni film non interessano più: preferiscono fare brutti film che incassano, invece che bei film che perdono, interessano solo film di cassetta” continua nel suo sfogo il regista Scimeca, voce solitaria, di un cinema che sta naufragando nell’oblio.