Sarò diretto, forse anche greve. Care istituzioni, locali, regionali, nazionali. Forze dell’ordine, magistrati, giudici, insomma tutti: se pensate che il cittadino onesto sia solamente un fesso da vessare ditelo chiaramente perché così, almeno, uno ha la possibilità di prendere le proprie contromisure.
Quello che è andato in scena ieri a Roma è un qualcosa di indecoroso. Non tanto per il funerale di Vittorio Casamonica in sé. Se glielo lasciano fare, è giusto che i suoi familiari lo omaggino nel modo che ritengono più degno. Più delle macchinone, più dell’elicottero che lanciava petali dall’alto, più dei cartelloni appesi fuori dalla chiesa, di veramente osceno c’è il rimpallo di responsabilità che è andato in scena quando tutto il mondo, ovviamente, si è indignato per quanto accaduto.
Marino, sindaco di Roma, non ne sapeva nulla. Causi, vicesindaco di Roma, neanche. La questura nemmeno a parlarne, anzi, dalla questura di Roma hanno detto: “Non lo sapevamo, indavamo su altri clan”. Anche se il figlio di Vittorio Casamonica, agli arresti domiciliari, è stato autorizzato ad uscire di casa per assistere al funerale del padre. E intanto gli agenti della polizia locale hanno fatto strada a 12 suv nel corteo funebre del “re” dei Casamonica.
I vigili urbani sembravano quasi fare da scorta al feretro di Vittorio Casamonica. Facevano largo alla processione delle auto, smistavano le macchine di non non doveva partecipare alla cerimonia, e soprattutto, come scrive sul Messaggero Lorenzo De Cicco, il comportamento della polizia locale è motivo di imbarazzo perché i vigli urbani erano presenti ancor prima che la cerimonia iniziasse e questo vuol dire che il comune, da cui dipendente il Corpo dei caschi bianchi, dell’evento era stato informato.
Insomma, mentre questa Roma in mano all’illegalità deve combattere gli abusivi che affollano ogni angolo della città, i parcheggiatori che pretendono soldi per non sfondarti la macchina anche se hanno i vigili a pochi metri, ci sono interi quartieri come San Basilio, Tor Bella Monaca e il Pigneto in mano allo spaccio e alla malavita, un cordone di vigili urbani viene utilizzato per smistare le auto non indirizzate al funerale di Vittorio Casamonica.
Qualcuno dirà che sono stati mandati lì perchè non si creasse il caos dal punto di vista della viabilità. Eppure tutta la piazza è stata invasa da Jaguar, Mercedes e macchinoni vari, rigorosamente in doppia fila e il traffico, dal Tuscolano a Cinecittà, è andato immediatamente in tilt.
Nella piazza dove si è svolta la cerimonia, per diversi minui, c’è stata la paralisi. Le auto parcheggiate in mezzo alla piazza hanno fermato per tre volte i bus della linea 502. Con i poveri passeggeri, loro che non possono permettersi auto sportive, costretti a scendere in mezzo alla strada e a proseguire a piedi.
Il comune di Roma, lo sa che molti Casamonica pur sfoggiando auto di lusso si dichiarano nullatenenti, abitano in case popolari e usufruiscono dei servizi sociali?
Per organizzare un funerale del genere quanti soldi sono stati spesi? Chi ha pagato? Con quale reddito? Possibile che sia impossibile, perdonatemi il gioco di parole, colpire nel portafogli e nei beni materiali chi si dichiara esente reddito e poi gira in Jaguar?
La giornata di ieri è stata uno schiaffo in faccia alla gente normale. L’ennesimo sgarro a una Roma stuprata. L’ennesimo calcio al popolo sano. Che lotta ogni giorno tra bollette, scadenze e doveri. Che se non paga una contravvenzione in tempo entra in un vero e proprio incubo giuridico.
Che deve battersi per arrivare alla quarta settimana del mese. Continuando di questo passo, ai romani onesti, darete l’impressione di non essere brave persone, ma solo dei gran fessi. Non è così. La parte sana di Roma tiene duro. Ma merita che in cambio le si inizi a dare un minimo di serietà. Sotto tutti i punti di vista.
Integrazione. Testimonianza di un vigile urbano che era li sul funerale di Vittorio Casamonica
Condivido pienamente ogni singola parola. Roma e i romani onesti non c’è la fanno più!