Insegnare nelle scuole italiane la lingua rom per un’ora a settimana al fine di favorire integrazione e per garantire ai bambini rom di conservare la propria cultura. E’ destinata a far discutere la proposta di Antun Blazevic, mediatore culturale, scrittore e attore rom intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus. 
Antun Blazevic vuole proporre una legge popolare per il riconoscimento della minoranza linguista rom: “Ci sono tante strutture che fino a ieri facevano progetti milionari per gestire i campi rom e favorire l’integrazione dei rom nella società civile e poi alla fine nessuna di queste associazioni ha aderito alla mia iniziativa.  Sto raccogliendo le firme per riconoscere una minoranza linguistica di rom e sinti e questo sarebbe importante per l’uguaglianza, visto che una cosa del genere esiste in molte altre parti d’Europa. Anzi praticamente ovunque meno che in Italia. Forse a qualcuno non conviene che i rom inizino a camminare con le proprie gambe e a pensare con la propria testa? I rom hanno il diritto di introdurre dentro le scuole un’ora settimanale di insegnamento di lingua rom. Tantissimi bambini e ragazzini rom hanno perso la lingua madre e la lingua originale di provenienza. Insegnarla nelle scuole può essere un’idea, da qualcosa dobbiamo pur partire”.
Blazevic è un fiume in piena: “A noi rom non è riconosciuto assolutamente nulla e questo non è giusto. Che cosa costerebbe far conoscere alla gente anche la lingua rom? Così se un rom ti manda a quel paese nella sua lingua, tu lo capisci. Inserire l’insegnamento della lingua rom nelle scuole aiuterebbe anche a sconfiggere i pregiudizi”.
Particolarmente critico, Blazevic, su Salvini: “Salvini è un ragazzo che non è sano di mente, ha bisogno di essere guidato, per dire certe idiozie vuol dire essere proprio un coglione. E’ la mia opinione e sono responsabile di quello che dico. Salvini è un bambino, dice quello che la gente vuole sentirsi dire, ma poi nello specifico se gli chiedi qual è la soluzione per gli immigrati e per i rom lui non ce l’ha. La ruspa? Non è una soluzione. Se distruggi un campo rom, poi dove li mandi 30.000 ragazzi che sono nati in Italia ma non sono iscritti all’anagrafe?”
Blazevic punta il dito anche contro il terzo settore: “Al mondo civile fa comodo che i rom non vengano integrati e sapete perché? Perché se i rom si integrassero, 5000 persone che lavorano nelle associazioni resterebbero senza lavoro. L’assistenzialismo è il primo nemico dei rom. E certe associazioni fanno solo assistenzialismo”.
Blazevic vuole che ai rom venga data la possibilità di lavorare: “I rom ripuliscono la città, fanno raccolta differenziata per pochi soldi, agevoliamo questa iniziativa. Potrebbero fare la raccolta dei rifiuti porta a porta. Sono più che sicuro che se un rom andasse in un condominio e chiedesse a ogni condomino 40 euro all’anno per differenziare l’immondizia, avrebbe di che vivere. Quello della differenziazione dell’immondizia è uno dei lavori che potrebbero essere destinati ai rom”.