Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del programma ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Sulla frase del sindaco Marino rivolta  ad una  donna che lo contestava: “ Al sindaco avrei risposto  che è invidioso visto che lui non li ha due neuroni dato  quello che ancora fa a Roma. Ormai bisogna avere un po’ di pietà per il sindaco Marino, bisogna capire che l’avversario è al tappeto e che quindi è inutile continuare a picchiarlo.  Un sindaco che si rivolge così ad una cittadina che gli fa presente che Roma è sporca, è ormai una persona che ha deciso che la sua carriera da primo cittadino è finita. E’ qui a fare il burattino di Renzi. Quando ho letto la notizia ho pensato che il caldo fa male.”

Sull’accordo Stato-Regioni per i tagli alla sanità: “Sono arrabbiatissima, ho tra le mani un patto di stabilità mascherato,  2,6 miliardi di tagli alla sanità . Forse è qui che Renzi troverà i soldi per tagliare l’Imu sulla prima casa. Ho sotto gli occhi una distruzione della sanità pubblica, se decidono che la prestazione o il ricovero  è inappropriato sarà il cittadino a doverlo pagare, ma chi stabilirà se la prestazione o il ricovero sono inappropriati?”

Sul taglio delle tasse sulla prima casa annunciato da Renzi: “Sono contenta, ma deve mettere i conti sul tavolino. Se togli la tassa sulla prima casa, e tagli 2,6 miliardi sulla sanità,  mi stai prendendo in giro. Renzi ci toglie  i soldi da una parte e taglia  i servizi dall’altra. Ci rendiamo conto che i servizi per noi sono soldi? Quando Renzi ha fatto l’annuncio, alla ragioneria di stato una trentina di persone saranno svenute a sentirlo. I soldi non ci sono. Sta spostando un debito di oggi al 2018. Come lo pagheremo? Spero che gli italiani non si facciano imbambolare. Sembra di vedere il remake di un film, con Renzi al posto di Berlsuconi. Stiamo andando nella direzione della Grecia e Roma ne è lo specchio. Si sono inventati che siamo una città commissariata, io voglio che la mia sia una città governata e non commissariata. Perché non ci fanno votare?

Sulla questione intercettazioni: “Alfano ha chiesto le intercettazioni di Crocetta incriminate. Se qualche procura dovesse tirare fuori un’intercettazione che parla di un possibile desiderio di vedere la figlia di Borsellino fare la stessa fine del padre e il Ministro degli interni non ne era a conoscenza, la domanda è lecita: come funzionano le procure e il Ministero? Se l’intercettazione è vera il Ministro doveva saperlo. In caso di un attentato ce lo avrebbe detto l’Espresso?  Noi lo contestavamo per il suo operato e se questa intercettazione verrà confermata Crocetta dovrebbe andarsi a vergognare nell’angolo più lontano e lasciare immediatamente la sua carica e come lui  il Ministro Alfano perché non sapeva niente.”

Sul rimpasto di giunta a Roma: “I nomi li hanno fatti tutti, si metteranno in una stanzetta e sceglieranno i più asserviti per consentire il nuovo magna magna che sarà dietro al giubileo”.”