Mentre a Roma scoppia uno scandalo al giorno, si respira un clima da far west, i cittadini si sentono insicuri, e mafia capitale regala sorpresa ora dopo ora, qualcuno sta pensando bene di risolvere il vero problema dell’Urbe Eterna: erigere barriere in Curva Nord e in Curva Sud. Veri e propri muri per dividere i due templi delle tifoserie di Lazio e Roma. 

Barriere, muri, Curva Nord e Curva Sud pronte a cambiare look per adempiere a quanto stabilito dalle autorità: la capienza  dei due settori verrà ridotta di un migliaio di posti. Per terminare i lavori entro l’inizio del campionato italiano, le operazioni hanno già preso il via in Curva Sud, in cui si sta procedendo all’innalzamento di tutte le barriere che separano i Distinti dalla curva nell’area di massima sicurezza e per permettere la divisione della curva, che verrà suddivisa in due sub-settori per, dice l’autorità, identificare con maggiore certezza e precisione coloro i quali si renderanno protagonisti di eventuali reati da stadio. In Curva Nord, invece, i lavori non sono ancora iniziati. Probabilmente prenderanno il via oggi.

Il restyling di Curva Nord e Curva Sud è l’ennesimo schiaffo con cui il calcio moderno colpisce l’unica parte pulita di un mondo ormai sempre più sporco: i tifosi. Quegli stessi tifosi che spendono soldi, facendo sacrifici e rinunce, per incoraggiare la propria squadra del cuore, per tener vivo un cordone ombelicale che li legherà per sempre alla loro infanzia.

I muri, le barriere, le divisioni con cui Curva Nord e Curva Sud cambieranno volto, sono la risposta di un mondo ipocrita che non vuole fare i conti con i suoi veri problemi. Calciatori miliardari e viziati, partite comprate, impianti desueti, bagni da ottavo mondo. No, questi non vengono considerati problemi. Il problema è invece rappresentato, come sempre, dai tifosi. Quegli stessi tifosi che con il loro amore e il loro denaro incrementano gli introiti del mondo del pallone rendendolo, è bene ricordarlo, la terza industria italiana.

Continuando di questo passo sicuramente si stancheranno. L’amore è più forte di tutto, in nome di un amore si può anche accettare di essere presi in giro. Non di essere umiliati. Dovesse accadere, dovesse succedere che la parte sana di questo sport si distaccasse da questo calcio moderno sempre più dannato, allora sì che ci sarebbe da ridere. Chissà quante braccia rubate al mondo dell’agricoltura, tra giornalisti, “capiscioni”, e vari addetti al (di)sordine pubblico dovranno poi andare a lavorare.