Uno studio epidemiologico importante quello realizzato dal CNR in relazione al consumo di alcol fra giovani e giovanissimi. Un problema che non può essere ignorato e che necessita di corrette valutazioni. Nonostante però un aumento di aperitivi alcolici, il CNR rileva una flessione nel consumo di vino e birra. “I maggiori studi sull’alcol, condotti a livello nazionale negli ultimi decenni, in estrema sintesi concordano sul fatto che tra i giovani italiani di 15-34 anni sta diminuendo il consumo di alcolici, specialmente tra i minorenni”. Questo il commento di Sabrina Molinaro coordinatrice dello studio del CNR. La Dott.ssa ha spiegato come: “Sia tra i minorenni che tra i maggiorenni sono diminuiti i consumatori di vino e di birra, mentre tra i maggiorenni risultano leggermente aumentati quelli di aperitivi alcolici e superalcolici. Rimane il fatto che sono più i maschi a consumare alcolici, in particolare i 25-34enni, mentre tra le femmine sono le 18-24enni.”
Il profilo del bevitore
Lo studio ha poi cercato di creare un profilo del “bevitore tipo”. “Lo studio ha messo in luce 4 tipologie principali di bevitori correnti: occasionali: coloro che hanno bevuto 1 volta al mese o meno e mai ubriacati; settimanali: coloro che hanno bevuto 1 volta a settimana e mai ubriacati; abituali: coloro che hanno bevuto 2 o più volte a settimana e mai ubriacati; coloro che hanno avuto almeno un episodio di ubriachezza negli ultimi 30 giorni o negli ultimi 3 mesi. Prosegue poi la ricercatrice IFC-CNR: “Sono i maschi ed i maggiorenni ad avere maggiori probabilità di bere e di ubriacarsi, così come coloro che nell’anno hanno fumato tabacco e/o hanno usato cannabis. Ma hanno maggiori probabilità anche le persone celibi/nubili, così come le persone diplomate e laureate, piuttosto che con un titolo di studio inferiore, e le persone occupate o studenti, piuttosto che le persone disoccupate o casalinghe.