Ha vinto il no. In Grecia ha vinto il no. Il referendum ha visto un’affluenza superiore al 65% e già questo è un grandissimo trionfo. Della democrazia, in primis, di Tsipras in secondo luogo, visto che il leader greco ha dimostrato nuovamente una cosa che di questi tempi è decisamente fuori moda, soprattutto se si fa riferimento alla politica italiana: non ha paura del giudizio popolare.
Per questo è definibile come l’ultimo leader eletto. Eletto nel senso letterale del termine, scelto dal popolo, eletto anche metaforicamente parlando, visto che la scelta di convocare un referendum, soprattutto oggi che ne esce da trionfatore, gli darà maggiore potere al tavolo delle trattative con fiscalisti dell’Ue.
Le urne in Grecia si sono chiuse alle 19, 18 ora italiana, ormai l’esito del referendum pare scontato: lo scrutinio viaggiaveloce e con oltre il 30% delle schede scrutinate i «no» sono avanti con il 60% e i «sì» si fermano al 40%. Anche stando alla prima proiezione della Singular Logic, diffusa dal ministero dell’Interno, il «no» è oltre il 61%, mentre i «sì» sono al 39%. I greci hanno quindi respinto massicciamente la proposta dei creditori internazionali.
Angela Merkel sembra particolarmente delusa. Dopo aver appreso la vittoria del no nel referendum che è andato in scena in Grecia ha organizzato una cena di lavoro con Hollande, presidente della Francia. E anche in Italia, qualcosa si sta muovendo, considerando che il premier Matteo Renzi ha convocato domattina a Palazzo Chigi il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.
Le prime reazioni ufficiali dopo la pubblicazione di risultati (parziali) fortemente favorevoli al ‘no’ sono giunte da uno dei leader di Syriza, parlando alla radio ha confermato che la Grecia “farà tutti gli sforzi possibili per arrivare presto ad un accordo” con i creditori, “anche nelle prossime 48 ore”.
E i negoziati, infatti, potrebbero ripartire già nella notte, con una delegazione dell’esecutivo greco che è pronta a partire: “Ha fatto le valige ed è pronta a tornare a Bruxelles” hanno rivelato voci governative riportate dal Times, anche perché la situazione degli istituti di credito è complessa e va affrontata subito”. La Francia è pronta a trattare e il ministro degli esteri francese lo ha già dichiarato. La Germania gioca a fare l’offesa, il Fondo Monetario Internazionale anche, ma la realtà è una: l’esito di questo referendum da un potere incredibilmente superiore a Tsipras nelle trattative che si riapriranno nelle prossime ore. Perché una Grecia fuori dall’Euro non fa comodo a nessuno.