Gwangju, Corea del Sud, sarà teatro della XXVIII edizione delle Universiadi, i giochi dedicati a tutti quegli atleti che hanno il coraggio, la voglia e l’abnegazione di portare avanti una carriera sportiva e, di pari passo, un percorso universitario. L’Università degli studi N. Cusano sarà rappresentata da una nutrita delegazione e sono diverse le specialità in cui gli studenti dell’ateneo di Via Don Carlo Gnocchi saranno chiamati a gareggiare. Dal nuoto ai tuffi, dalla scherma al calcio, i ragazzi della Cusano sono sbarcati da poche ore nella sesta città più grande della Corea e dopo un viaggio snervante, 24 ore di aereo, l’arrivo a Seul e 4 ore di pullman per giungere a casa Italia, hanno già rilasciato le prime sensazioni a caldo ai microfoni di radio Cusano Campus, l’emittente ufficiale dell’Università N. Cusano (89.100 FM in streaming su www.radiocusanocampus.it ). Andreas Billi, tuffatore con la passione per la politica internazionale, sarà uno dei protagonisti di queste universiadi.

Andreas, raccontaci la tua passione per i tuffi: come è cominciata?

“Io ho iniziato, come molti dei miei colleghi, con il nuoto. Al Foro Italico, però, avevo occhi solo per chi osava sfidare l’altezza dei trampolini. Mi fermavo ad osservare i tuffatori durante i loro allenamenti, ammiravo la loro leggiadria e la loro classe. Alla fine ho deciso di provare, avevo 6 anni, ed eccomi qui”.

Quali sono le tue specialità?

“Qui a Gwangju salterò dal trampolino da 1 metro, da 3 metri e farò anche il sincro da 3 metri”.

Studio e sport: due percorsi che presentano ostacoli diversi, ugualmente impegnativi, da affrontare con medesimo sacrificio. Perché questa scelta?

“I tuffi sono la mia passione e sono diventati il mio lavoro, visto che gareggio nel gruppo sportivo dell’Arma dei Carabinieri. L’università è una scelta successiva, consapevole. Credo nell’importanza di conseguire un titolo, so bene che la mia carriera in ambito sportivo non sarà eterna e quando arriverà il momento di dire basta voglio farlo con serenità, con competenze utili da reimpiegare nel mondo del lavoro. Lo studio procede un po’ a rilento, del resto gli impegni sono tanti, anche se appena ho un po’ di tempo cerco subito di rimettermi in paro. Prima di Gwangju sono stato 6 mesi in Messico per allenarmi, tante ore al giorno, almeno 6 volte la settimana. Insomma, c’è tanta fatica da fare, a volte lo studio è un modo per rilassarmi e gli esami che costituiscono il percorso della mia facoltà, Scienza Politiche, sono tutti molto interessanti”.

Le tue ambizioni per questo appuntamento così importante? Che obbiettivi ti sei dato?

“Migliorare il settimo posto dell’ultima edizione a Kazan è l’imperativo per questa manifestazione. Dovrò stare attento ai cinesi, ai messicani, ai russi, insomma, le grandi scuole dei tuffi mondiali saranno presenti in questa piscina. Ho lavorato tutto l’anno per alzare i coefficienti di difficoltà dei miei tuffi e spero di mettere in gara tutti gli sforzi compiuti durante le infinite ore di allenamento”.