Un appuntamento che si rinnova  da 28 anni. Anche in questo 2015, il 26 giugno si è celebrata la giornata mondiale contro il narcotraffico e l’abuso degli stupefacenti; per marcare la ricorrenza le Nazioni unite hanno pubblicato il Rapporto Mondiale sulle Droghe (World Drug Report) dedicandolo al cosiddetto “sviluppo alternativo”.
Molti sono i problemi presentati e analizzati, nel rapporto dell’ONU:
1) a più riprese l’Ufficio delle Nazioni unite per le droghe e il
crimine, UNODC, ammette di aver preparato il volume sulla base di una scarsa documentazione fornita dagli Stati – il fenomeno potrebbe esser quindi enormemente maggiore e più grave di quanto riportato!

2) Si “stima” che almeno 246 milioni di individui (1 ogni 20 persone
comprese tra i 15 e i 64 anni di età) abbiano fatto uso di una
sostanza proibita nel 2013 – oltre tre milioni in più rispetto al
rapporto dell’anno precedente. Di questi, 1 su 10 ha un rapporto
problematico con le sostanze, il che vuol dire che ci sono circa 27
milioni di persone che vivono con grossi rischi per la salute. Si
ritiene che 187mila persone abbiano perso la vita a causa delle
droghe.

3) Per la prima volta si evidenzia che se una persona su tre che ha un
rapporto problematico con gli stupefacenti è donna, solo una donna su cinque riceve attenzione socio-sanitaria. Situazione che si aggrava nei paesi poveri.

4) In nessuna parte del mondo si riporta una significativa diminuzione della produzione, consumo e commercio delle sostanze proibite, anzi, nel caso dell’oppio in Afghanistan si registra il maggior aumento dal 1930!

5) Mentre l’oppio per eroina proviene prevalentemente dall’Asia centro meridionale (Afghanistan, Laos e Birmania, con però nuove coltivazioni in Colombia e Messico) e la foglia di coca resta un prodotto esclusivamente andino; l’hashish proviene da Asia, Medio oriente e Africa del Nord, mentre la marijuana viene coltivata ovunque nel mondo. Stessa diffusione capillare di produzione interessa la produzione di metamfetamine – nel solo 2013 ne son state registrate 450 tipi di cui 69 totalmente nuovi e sostanze “tradizionali” come l’ecstasy son state soppiantate da nuovi prodotti sintetici.

6) L’Africa, come era accaduto anni fa per il Brasile, è diventata la
nuova via di traffico verso l’Europa. Dalla Guinea Bissau, attraverso
Mali, Algeria e poi Libia la cocaina arriva nel Mediterraneo e viene
distribuita sui mercati europei dalla ‘Ndrangheta in regime di quasi
monopolio. Dal Corno d’Africa invece entra l’eroina e raggiunge le
coste mediterranee attraverso i Sudan e la Libia. Nel primo come nel
secondo caso, ma l’ONU non lo sottolinea, le vie del traffico
internazionale degli stupefacenti sembra esser parallele e quelle dei
migranti.

Il 19 e 21 aprile del 2016, l’Assemblea generale delle Nazioni unite
ha convocato una sua sessione speciale interamente dedicata al
controllo delle sostanze proibite.