Quando pensiamo agli ultrasuoni ci vengono subito in mente le balene, i pipistrelli, i sottomarini oppure qualche supereroe dei fumetti. Fra poco tempo pensando agli ultrasuoni potremmo pensare anche al latte. Questo almeno secondo una nuova ricerca della Swinburne University of Technology in Australia e la Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization (Csiro), le onde ultrasoniche potranno infatti essere utilizzate per separare i grassi dal latte intero.

La ricerca

I ricercatori, grazie alla nuova tecnica, sono riusciti a separare i glubuli di grasso più grandi, che restano in superficie, da quelli più piccoli, che formano il cosiddetto latte scremato. Questo particolare processo, rispetto ai metodi tradizionali, sembrerebbe presentare una resa migliore ed è più veloce.

Fatti mandare dalla mamma a prendere gli ultrasuoni

Largo dunque ad un nuovo latte scremato a colpi di ultrasuoni? Troppo presto secondo i ricercatori. Gli ultrasuoni infatti tenderebbero a perdere potenza sulle grosse quantità di liquido. Un problema che andrà risolto con i produttori caseari, per dimostrare l’efficacia della tecnica. La sfida è quella di realizzare latte e latticini di qualità superiore a quella odierna; l’eterna sfida fra modernità e tradizione torna ancora una volta, non resta che aspettare.