Morte di Pierpaolo Pasolini, parla Simona Ruffini, la criminologa che ha fatto riaprire il Caso Pasolini, lo fa dai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso del format ECG Regione.
“Purtroppo è stata accolta la richiesta di archiviazione da parte del Pm e non nascondo che è un giorno di grande amarezza, perché abbiamo fatto un grande lavoro nel corso di questi anni, ma ancor più perché si è persa un’occasione, forse l’ultima, di fare chiarezza su questo omicidio”, ha dichiarato Simona Ruffini.
Rispetto al passato sono emerse delle grandi novità: “Comunque la storia di questo omicidio è stata cambiata, si è smantellata definitivamente un’ipotesi assurda, che vedeva Pelosi reo confesso per un omicidio che non avrebbe mai potuto commettere, e quindi Pasolini è stato ammazzato in un agguato terribile, e questo ormai è il dato storico. La grande novità che ha permesso la riapertura di questo caso è stata la nostra richiesta di utilizzare le nuove tecnologie scientifiche per indagare. Agli inquirenti devo riconoscere un lavoro straordinario, noi non ci siamo basati sulle testimonianze contraddittorie di Pelosi, ma siamo andati a vedere i reperti e sono emerse delle cose clamorose. Sono stati analizzati tutti i reperti ritrovati sulla scena del crimine, tranne l’auto, che incredibilmente fu demolita negli anni 80. Sono emerse tantissime tracce biologiche, erano presenti cinque persone sul luogo del delitto, non si può sapere di chi siano però si poteva ricostruire con maggiore accuratezza la dinamica dell’agguato e dar forza a piste investigative che nel corso degli anni abbiamo portato avanti. La nostra indagine ha cambiato la storia del caso Pasolini e di come la sua uccisione è stata ricostruita”.
Simona Ruffini, la criminologa che ha portato alla riapertura del caso Pasolini, non si arrende: “Non è finita qui, non ci arrendiamo per un motivo di giustizia storica. Noi abbiamo portato dei suggerimenti a proposito del coinvolgimento della malavita romana, tristemente attuale, nella morte di Pasolini. Rimango ottimista, però quella di oggi è una giornata difficile”.