“Vi vengo a trovare all’Università, ora sono a Torino, ma quando tornerò a Roma sarò un po’ più calmo, ne parliamo meglio, e vi vengo a trovare all’Università, mi avete incuriosito”. Si è aperto così l’intervento di Venditti su Radio Cusano Campus.

Antonello Venditti è intervenuto su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Andrea Di Ciancio e Roberto Arduini.
“Sono a Torino in questi giorni, ma Roma la porto sempre con me. E’ nel mio cuore, porto Roma altrove”. E’ iniziata così l’intervista ad Antonello Venditti, in cima alle classiche con il suo ultimo album (Tortuga),  che come sempre non si è sottratto a un commento sull’attualità politica e sociale del nostro Paese: “Salvini intervenendo in diretta da voi ha detto che mi ascolta e che canta Roma Capoccia? Mi fa sorridere questa cosa, lui in ogni città in cui va si mette una maglietta diversa che ne so magari dirà lo stesso a Torino o a Milano griderà che canta disperatamente Vecchioni”.
Venditti nei suoi brani spesso ha cantato e canta il mondo della scuola. Inevitabile un commento sulla tanto discussa riforma programmata dal Governo Renzi: “Io ho detto Renzi va veloce, ma molte volte la velocità non fa azzeccare tutte le mosse. L’importante è stare sul pezzo. Nessuno è perfetto, nessuno ti può dare la legge perfetta per tutte le categorie che vengono rappresentate. Quando negli anni ’70  io ero studente parlavo da studente, non a nome dei professori o della mia famiglia. Ora invece è tutto mischiato, stavolta mi sembra più che sia un problema di professori, di ruoli, di assunzioni, ma ci dimentichiamo che la scuola cade a pezzi, proprio fisicamente. Bisogna avere a cuore l’edilizia scolastica, poi pensare alla separazione dei propri problemi e  avvicinarsi anche ai professori. Secondo me bisogna parlare, magari anche fare pippa a qualche cosa che non va bene e che poi magari si può sistemare. I prof non devono strumentalizzare ragazzi e famiglie e soprattutto non devono strumentalizzare uno come che si espone sempre. Io sono semplicemente Antonello, vicinissimo al mondo della scuola, ma faccio un altro mestiere”.
Una battuta su Dante: “A distanza di tanti anni continuo a chiedermi se sia un uomo libero o un servo di partito. E’ stato strumentalizzato anche all’epoca, era un cantautore in qualche modo,  quello che diceva veniva commentato, chissà quante critiche avrà ricevuto per aver messo all’inferno uno e in paradiso un altro”.
Sull’ascesa dei rapper: “I rapper sono i nuovi cantautori, danno molta importanza al testo, forse dicono troppe parole. Non cercano la poesia, cercano la comunicazione, ma a me piacciono molto, alcuni sono bravi e fanno delle cose davvero belle”.
Sulla settimana del derby: “L’importante è che ci sia una tensione giusta, che sia una tensione sportiva. Ora sono uscite tutte queste cose brutte sul calcio, spero solo che chi merita di vincere vinca, spero che sia la Roma, questo mi pare evidente. Io sono romanista, ma ho un buon rapporto con i tifosi della Lazio. Forse in anni passati con loro c’è qualche contrasto, ora invece la musica unisce le persone e non le divide. Non possono esistere fans di Serie B perché magari sono della Lazio o hanno una idea politica diversa dalla mia”.