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Immigrazione, On. Giulio Terzi a Radio Cusano Campus: “L’agenda approvata dall’Ue mi ricorda il piano Juncker: rischia di sciogliersi come neve al sole. E’ stato fatto un centimetro su una strada lunga chilometri. Per l’immigrazione ci vorrebbe un Piano Marshall. Risoluzione Onu non necessaria, uno Stato ha pieno diritto di reagire se minacciato”

“L’agenda approvata dall’Ue mi ricorda il piano Juncker: rischia di sciogliersi come neve al sole. E’ stato fatto un centimetro su una strada lunga chilometri. Per l’immigrazione ci vorrebbe un Piano Marshall. Governo Tobruk potrebbe dire sì ad operazione in Libia in cambio di rimozione embargo sulle armi. Risoluzione Onu non necessaria, uno Stato ha pieno diritto di reagire se minacciato”.

Lo ha detto l’On. Giulio Terzi, Ambasciatore ed ex Ministro degli Esteri, ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

“Oggi è stato fatto un passo di un centimetro su un cammino di chilometri -ha affermato Terzi, riferendosi all’approvazione da parte della Commissione Ue dell’agenda sull’immigrazione-. E’ vero che per la prima volta l’Unione Europea, in seguito alle catastrofi nel Mediterraneo, ha accettato di affrontare seriamente questo tema, ma questa agenda mi sembra come il piano Juncker per il rilancio dell’economia: tutti l’avevano preso per buono, ma poi si è sciolto come neve al sole e si è capito che era poca cosa. Io temo che quello che sta accadendo in tema di migranti possa somigliare a questa esperienza. Nel piano di ripartizione dei migranti all’Italia è stata assegnata una quota del 9,94%. Ma parliamo di un piano di ripartizione che riguarda pochissime migliaia di immigrati che sono già in Europa, i Paesi che ne prenderanno di più ne prenderanno 2-3mila ciascuno. Quindi noi nei prossimi due anni avremo una quota di 2-3 mila immigrati da acquisire rispetto ad una presenza di centinaia di migliaia di migranti che sono arrivati in Italia nell’ultimo periodo. Poi faccio un’altra considerazione: per questo piano di ripartizione, sono stati stanziati 50 milioni di euro che dovrebbero sopperire ai bisogni di 20mila immigrati complessivamente, per due anni. Se andiamo a fare i conti ci accorgiamo che abbiamo  1.250 euro per migrante per due anni, cioè 60/70 euro al mese. Ma noi per ogni migrante che ospitiamo paghiamo 10 volte di più. Quindi questo piano non risolve il problema. Ci vorrebbe un Piano Marshall per l’immigrazione, un intervento di tipo epocale”.
“Operazione in Libia? Serve il consenso dello Stato, che però è uno Stato fallito -ha spiegato Terzi-. Esiste il Governo di Tobruk, che però è contrario. Qualcuno mi racconta che il Governo si è espresso in negativo perchè vuole condizionare l’accettazione di questa operazione alla rimozione dell’embargo sulle armi. Loro hanno un bisogno disperato che l’embargo sulle armi che era stato posto contro Gheddafi, venga rimosso perchè gli servono le armi per combattere le milizie dell’Isis”.
“Io per tanti anni mi sono occupato del Consiglio di Sicurezza dell’Onu -ha sottolineato Terzi-. Ci sono una serie di norme nello stato delle Nazioni Unite che danno il pieno diritto ad un Paese sottoposto ad una minaccia di sicurezza di reagire in modo perfettamente legittimo senza dover chiedere niente a nessuno. Quando la Russia ha annesso la Crimea, il Consiglio di Sicurezza Onu non ha detto nulla, così come quando gli indonesiani, i malesi e gli australiani respingono gli immigrati”.

Radio Cusano Campus

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