Gli infedeli cronici potrebbero avere un’arma in più per giustificare le proprie “scappatelle”. Il tradimento sarebbe infatti inscritto nel DNA dei fedifraghi. A dirlo sono alcuni studi presentati in occasione del XXIII Congresso dell’Associazione europea di psichiatria (Epa), durante il quale è stata dedicata alla questione un’intera sessione dei lavori.
“Alcuni primi studi pubblicati di recente, spiega lo psichiatra Richard Balon, della Waynestate University di Detroit (Usa) – suggeriscono che vi sono soggetti più o meno predisposti geneticamente alla fedeltà o all’infedeltà sessuale. Tale predisposizione genetica sarebbe correlata ai sistemi ormonali della dopamina, l’ormone del piacere e della ‘curiosità’, e dell’ossitocina, noto anche come l’ormone della gravidanza e dei ‘legami’”.
Non è come pensi
Via libera dunque al tradimento più sfrenato in nome di una genetica non perfetta? In realtà no, gli esperti ci tengono a sottolineare che c’è bisogno di ulteriori ricerche su dei campioni più grandi di popolazione. Ma quali le percentuali di tradimento nel nostro paese? Secondo l’analisi dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani (Ami) il 55% dei mariti ha tradito almeno una volta e lo ha fatto anche il 45% delle mogli. La città con maggiore tasso di infedeltà è Milano (il 55% secondo una ricerca di qualche anno fa), seguita a ruota da Roma.