La giornata mondiale del libro non può e non deve essere una di quelle operazioni di marketing che passano e vanno via senza lasciare una traccia. Che oggi è la giornata mondiale del libro, ce lo dobbiamo ricordare anche domani. Magari perché proprio oggi abbiamo iniziato a leggere, o acquistato, quel libro che ci farà compagnia per le prossime settimane. 

Tiziano Terzani diede al libro la più bella definizione che mi sia mai capitato di leggere. Disse: “Un libro è un compagno di viaggio ideale. Parla quando hai voglia che ti parli. Tace quando decidi di chiuderlo e metterlo da parte per un po’”.  Niente di più vero. Mi ritrovo davanti al cursore che lampeggia e mi tornano in mente le dichiarazioni che ieri a me e al collega e amico Andrea Di Ciancio ha rilasciato Dario Fo, che abbiamo intervistato per Radio Cusano Campus: “Non bisogna mai smettere di leggere, di informarsi. Un popolo di ignoranti è più facile da governare”, l’accorato consiglio del Premio Nobel per la Letteratura, 89 anni e l’energia di un ragazzino accompagnato dalla lucidità di un gigante, tornato da poco in libreria con la storia vera “Un uomo bruciato vivo”, edita da Chiarelettere.

Nella giornata mondiale del libro mi tornano in mente anche Lirio Abbate e Marco Lillo, che con i Re di Roma, sempre edito da Chiarelettere, hanno messo nero su bianco un sistema criminale che in tanti hanno già messo nel dimenticatoio, dopo i fuochi d’artificio legati a Mafia Capitale.  Insomma, la giornata mondiale del libro deve essere uno stimolo, per tutto, ad aprire pagine e mente, a sfogliare storie ed emozioni. In questa era in cui la lettura sembra essere diventata un optional, in cui si crede a tutto, ci si arrabbia per delle bufale che nascono su Facebook e fanno il giro della rete, riscoprire il sacro fuoco della curiosità deve diventare un obbligo.

Dice un proverbio cinese che un libro è un giardino che puoi custodire in tasca. Ed è vero:  niente può essere medicina per l’anima come un libro. Che sia in formato cartaceo o digitale, non fa differenza. E’ la lettura la fonte da cui apprendere e la valvola di sfogo in cui rifugiarsi.

La giornata mondiale del libro non deve essere uno slogan ma un’occasione. Un consiglio. Un’indicazione. Perché, come ha scritto Umberto Eco, “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro”.