Un tam tam che si diffonde alla velocità della luce, che ha creato scompiglio prima fra i napoletani, poi a Milano e che è riuscito ad arrivare addirittura a Torino. Oggetto di questa preoccupazione, un inquietante audiomessaggio: “Il primo maggio non salite sulla metro”.
“Il primo maggio non salite sulla metro”. Come nasce questo messaggio inquietante. Da un paio di settimane circola tra i pendolari la voce secondo cui un uomo di origine orientale, presumibilmente musulmano e vestito in modo impeccabile, sia solito prendere la Linea 1 del metrò campano, quella che unisce Piazza Garibaldi a Piscinola.
La scena sarebbe la seguente: l’uomo porta in mano diversi documenti che a un tratto gli cadono. Due ragazzi gli si avvicinano per aiutarlo e lui, per ringraziarli, rivela: “Siete stati molto gentili, per ringraziarvi vi avviso: non prendete la metro il primo maggio”.
Questi rumors sarebbero giunti anche alla Digos, che ad ora, però, li ritiene poco più di una bufala. E di bufala, in effetti, dovrebbe trattarsi. Anche perché la storia del musulmano che si aggira nella metro è circolata qualche settimana addietro anche in Lombardia e in particolare a Milano. E anni fa, nei caldi mesi post 11 settembre, un giorno sì e uno no se ne parlava a Roma.
Mentre i servizi di sicurezza del nostro Paese staranno certamente lavorando per combattere sotto traccia ogni forma di terrorismo, verrebbe da chiedersi chi sia così stupido da divertirsi mettendo in giro voci del genere. Del tutto inattendibili e incontrollate. Che indirettamente generano paura tra i cittadini. E che fanno, quindi, il gioco dei signori del terrore.