Sessanta milioni di dollari in 72 ore. Superati i 250 in America e gli 800 nel mondo. L’effetto Paul Walker avrà avuto la sua importanza, ma quel che è certo, è che la saga di Fast and Furios, continua ad esercitare fascino e passione cinematografica nel pubblico internazionale. Tutto ha inizio nel 2001, quando esce nelle sale il primo film, ambientato nell’ambiente delle corse clandestine, dove l’agente Brian O’Conner (Paul Walker) deve infiltrarsi. Sceglie la banda di Dominic Toretto (Vin Diesel), riuscendo ad accattivarsi le loro simpatie. Una storia semplice, che ricorda in modo sospetto la trama di “Point Break”. Il segreto del successo di questi film? Molto banale: donne e motori. Con un pizzico di armonia familiare, ribellismo criminale e l’aggiunta di una forte etica dell’amicizia. Difficile perdere i colpi con questi ingredienti, anche se gli inseguimenti in automobile, tipici di una certa stagione dell’action movie e ricorrenti nei “poliziotteschi” italiani degli anni 70, spesso peccavano di un eccesso di durata che conduceva inesorabilmente alla noia.Da segnalare nel 2002 la versione pasoliniana di Fast and Furios, “Velocità massima” di Daniele Vicari, ambientato nelle corse clandestine di Roma.