Ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Degli Studi Niccolò Cusano, stamattina è intervenuto Alfonso Sabella, assessore alla legalità di Roma Capitale. Tanti i temi toccati da Sabella nel corso dell’intervista
Partendo dalla questione Ostia, Sabella ha dichiarato: “Non capisco perché la richiesta del comune di aprire i varchi a Ostia stia trovando così tanta resistenza. La legge prevede un libero accesso dei cittadini al mare, non si capisce perché per così tanto tempo questo ai romani sia stato impedito. Chi riceve da parte dello Stato un beneficio e può utilizzare a fini di lucro un bene demaniale dovrebbe avere almeno il buonsenso di capire che questo bene nei limiti previsti dalla costituzione deve essere fruibile dai cittadini. L’utilizzo sociale della proprietà pubblica è mancato. Da questo punto di vista il comune non arretrerà di un millimetro, è assurdo che i cittadini non possano vedere il mare a Ostia, è impossibile che per arrivare in spiaggia i cittadini debbano aspettare la volontà di chi è lì, utilizza un bene pubblico che ha in concessione e paga cifre ridicole a fronte di enormi guadagni”.
Da oggi Marino sarà presidente ad interim del X Municipio: “Marino non ha bisogno di consigli, è una persona squisita e sa quello che deve fare. Io come sempre lo affiancherò”.
Sul fenomeno corruttivo che riguarda la burocrazia romana: “La Palermo dei Corleonesi era mano corrotta della Roma attuale. Cambiava il rapporto tra politica e mafia. Qui il discorso è diverso, la mafia che agisce a Roma ha messo direttamente i suoi uomini all’interno delle istituzioni utilizzandole come fossero cosa propria. Per questo i burocrati sono più corrotti dei politici, il malaffare si è spostato inevitabilmente dalla politica alla burocrazia”.
E’ tornato vivo in Parlamento il dibattito sul fenomeno legato alla prostituzione, con un ampio fronte di onorevoli (di ogni schieramento politico) che vorrebbe regolarizzarlo: “Quando un fenomeno non si può contrastare va governato. Questo vale per la prostituzione, per l’immigrazione e per gli stupefacenti. Questo è il mio modo di pensare. La prostituzione è il mestiere più antico del mondo, tutti i tentativi di reprimerla non hanno avuto successo, qualche legge che miri a regolamentare questo fenomeno forse dovrebbe arrivare. Regolarizzando prostituzione e stupefacenti si farebbe un danno enorme alla malavita”.
Sabella è tornato sull’idea del minisindaco dell’Eur Santoro, che propose di realizzare nella zona una sorta di quartiere a luci rosse: “La sua iniziativa fu lodevole, cercò di dare una risposta alle esigenze dei cittadini. Quel meccanismo non può essere considerato legale, ma superando qualche legge, e questo dovrebbe farlo il Parlamento, forse poteva essere una idea funzionante. Del resto è pieno in Europa di quartieri in cui la prostituzione è gestita in maniera analoga. Infine sul reato di tortura: “E’ indispesanbile. Sono favorevole all’introduzione del reato di tortura. Niente può consentire a chi rappresenta lo Stato di comportarsi in maniera analoga ai criminali. Qualunque sia il fine che si voglia perseguire, nessun cittadino può essere malmenato, torturato o osteggiato da appartenenti alle forze di Polizia”.