Odevaine, il legale a Radio Cusano Campus: “Prese soldi da Buzzi, m…
Luca Odevaine confessa: “Ho preso soldi da Buzzi”. Ma aggiunge: “Ho avuto contatti solo con lui”. Per parlare delle dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni da Luca Odevaine ai pm è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, nel corso del programma ECG Regione, l’avvocato di Luca Odevaine, Luca Petrucci.
Odevaine, Buzzi e Mafia Capitale. L’avvocato Petrucci: “La sua vicenda niente ha a che fare con la mafia capitale. Riguarda reati comuni e non riguarda la mafia. Lui non ha la contestazione dell’aggravante mafiosa. Ha spiegato ai pm che lui non aveva nessun ruolo nel tavolo interministeriale, il tavolo non attribuiva posti per gli immigrati, non decideva dove andavano gli immigrati ma era soltanto un tavolo di consultazione di supporto del ministro che si è riunito negli anni, prima più volte, poi sempre meno. Il lavoro che Odevaine svolgeva per Buzzi era quello di semplificatore, spicciafaccende. quando Buzzi aveva un problema chiamava Odevaine che conoscendo il mondo dell’amministrazione risolveva i suoi problemi”.
L’avvocato Luca Petrucci, precisa a proposito del suo assistito Luca Odevaine: “Per questo lavoro di semplificatore ha preso dei soldi in nero, ha fatto uno sbaglio, lo ha ammesso assumendosi le proprie responsabilità. Il guadagno era di 5.000 euro al mese. Ha commesso un errore, lo ha confessato, ma ci tiene a dire che non ha niente a che fare con la mafia e che il suo rapporto era esclusivamente con Salvatore Buzzi”.
Odevaine, Buzzi e i soldi in Svizzera. L’avvocato di Odevaine ha specificato anche i rapporti che il suo assistito ha avuto il commercialista Stefano Bravo: “E’ una favola quella che è stata scritta, e cioè che trasportava milioni in contanti in Svizzera. Il mio assistito ha spiegato ai magistrati di essersi recato in Svizzera due volte. Ha acquistato una società svizzera per apportare le quote dei suoi beni in Venezuala, Stefano Bravo era il suo commercialista, lo ha accompagnato per questa operazione e successivamente è tornato in Svizzera non con pacchi di soldi ma solo con 4000 euro che servivano per pagare le commissioni alla Svizzera di questa società. Comunque siamo intenzionati a rinunciare su questo punto al segreto bancario in modo che si possa vedere con chiarezza che le affermazioni fatte dal mio assistito sono assolutamente vere”.
Odevaine e l’aneddoto legato al cognome. L’avvocato di Luca Odevaine ha chiarito anche la vicenda legata al cognome del suo assistito che sarebbe stato modificato nel corso degli anni: “La famiglia di Odevaine è di Messina. Durante il terremoto di Messina l’anagrafe andò distrutta. Quando venne ricostruita venne storpiato il suo cognome a causa di un errore, quando è morto il padre di Luca, a fine anni ’90, il mio assistito in memoria del padre defunto ha deciso di riprendere il cognome originario. Il codice fiscale è rimasto sempre lo stesso, lui era stato condannato per possesso di marijuana negli anni 80 ma era stato già riabilitato, non c’è nessun mistero su questo”.
Odevaine e la custodia cautelare. Infine una previsione sulla pronuncia della Cassazione, fissata per il prossimo dieci aprile: “Il nostro ricorso è sulla configurazione giuridica del reato. C’è differenza tra gli articoli 318 e 319 del Codice Penale. Con l’articolo 318 la custodia cautelare è di 3 mesi, con il 319 è di sei mesi. Se fosse 318, dunque, la custodia cautelare in carcere sarebbe già scaduta. Noi riteniamo comunque che Odevaine non fosse un pubblico ufficiale e non potesse commettere alcuna corruzione, ma questo naturalmente sarà oggetto del processo che si dovrà celebrare. Fino a quel momento il mio assistito, come tutti gli imputati, è da considerarsi innocente”.