Utilizzare un gel capace di rimarginare una ferita invece che la più tipica garza imbevuta di acqua ossigenata. Un prodotto innovativo che potrebbe presto arrivare nelle nostre case. La sua particolarità però è che tale gel deriva dai crostacei protagonisti delle tavole più raffinate e di una alimentazione ricercata.

La ricerca

La soluzione naturale ed ecosostenibile alle ferite superficiali è “Made in Italy” in quanto la ricerca è stata seguita dal Dott. Paolo Mezzana, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica Responsabile Servizio di Dermatologia Oncologica USI Casa di Cura Marco Polo Roma. Mezzana, per verificare l’effettiva efficacia del gel, ha effettuato un test su 48 pazienti, 20 maschi e 28 femmine, con età media di 50 anni. Il gel è composto da nanofbrille di chitina (CN), un derivato poliglucosidico naturale d’origine zuccherina ricavato dai residui della lavorazione dei crostacei.

Gamberi al posto di cerotti?

“Per la sua attività protettiva e favorente la cicatrizzazione, il gel con nanofibrille di chitina è utile per il trattamento di ferite sia superficiali che profonde, tagli, abrasioni, piaghe da decubito, ferite post-interventi chirurgici, in quanto favorisce la rimarginazione di ferite suturate e non, ed è utile in tutti i casi di ritardata o difficile cicatrizzazione”, ha dichiarato Mezzana. Nel futuro dobbiamo dunque aspettarci che il più classico cerotto vada in pensione? Forse visto che il Dott.Mezzina ha spiegato come: “Le nanotecnologie messe in atto nella produzione di questo prodotto permettono di creare un film protettivo e traspirante che guida le cellule durante il processo di guarigione, migliorando anche le caratteristiche del tessuto cicatriziale”.