Morra (M5S) a Radio Cusano Campus: “Renzi scelto dalle banche”
Nella mattinata di oggi Nicola Morra, Senatore del Movimento Cinque Stelle, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano: “La molletta in Senato? Un gesto leggero, ironico, metaforico, per richiamare la dichiarazione di Papa Francesco, sulla corruzione che spuzza. Sulla corruzione si fa finta di nulla, non si interviene con provvedimenti severi, anche se convengo con molti altri sul fatto che la repressione sia semplicemente un aspetto della battaglia perché la battaglia si potrà vincere soprattutto sul versante dell’educazione”. Morra, nel corso di Ecg Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, rivela di essere stato censurato in Senato durante il suo intervento: “Chi presiede l’aula ha a disposizione un bottoncino con cui sottrae alla ripresa televisiva il senatore che sta parlando. Una delle cose che vorrei dire a tutti gli italiani, però, è che ormai il dibattito sia al senato che alla camera è diventato inutile, perché tanto nessuno ascolta. Si arriva al voto senza aver minimamente ascoltato quanto detto dagli altri perché le posizioni sono determinate”. Su Renzi: “Il 7 gennaio del 2014 è comparso in rete un report dell’Unione delle Banche Svizzere in cui si diceva che soltanto lui poteva assicurare all’Italia il cambiamento auspicato dalle istituzioni finanziarie ed economiche mondiali. Noi siamo sotto controllo della grande finanza, poi che si chiami Fondo Monetario Internazionale o Bce è un problema relativo. Renzi ha ammesso di essere un dittatore, perché ha detto che per essere legittimati a governare si deve passare attraverso consacrazioni elettorali. Lui non è mai stato eletto. Lui ci si è trovato, sgomitando e realizzando accordi. Nel 2010 balzò all’onore delle cronache perché era stato a cena ad Arcore, con Berlusconi. Che cosa si dissero? Non ho poteri paranormali, ma mi fa rabbia pensare che spacciando per presunta novità il vecchio si riesca a far credere che il paese stia cambiando. Ai poteri forti è servito Renzi perché l’immagine pubblica di Berlusconi era ormai logorata”.