La questione relativa all’elevato numero di fuori corso nei grandi atenei italiani ha sempre creato polemiche e discussioni. Ora però rischia di diventare un problema economico serio per le università statali che, alle prese con il nuovo metodo di ripartizione dei fondi, si vedranno riconoscere contributi solo ed esclusivamente per gli studenti attivi. Oltre 700mila fuori corso diventeranno in un istante studenti fantasma, non conteggiati nel decreto interministeriale sul calcolo del costo standard unitario di formazione per studente in corso, ma “reali” per ciò che riguarda servizi ed assistenza. Il Magnifico Rettore dell’Università di Pisa, Prof. Massimo Mario Augello, ha affrontato la questione ai microfoni di Radio Cusano Campus all’interno del contenitore di approfondimento universitario Open Day.
Rettore Augello, nei giorni scorsi, approcciando alla questione della nuova ripartizione dei fondi alle università statali e ai tagli proporzionali al numero dei fuori corso, ha lanciato una provocazione: dinanzi ad un numero elevato di fuori corso, per decreto rettorale, ci troveremo costretti a regalare un esame l’anno agli iscritti che si trovano più in ritardo sulla tabella di marcia.
“La mia è stata, come avete giustamente sottolineato, una vera e propria provocazione. Ci tengo a premettere che ogni nuova metodologia crea sempre polemiche che nascono da coloro che ne traggono vantaggi e da coloro che, invece, si sentono più colpiti. Prima c’era una quota storica, ora ci troviamo di fronte ad un metodo di calcolo completamente differente, senza addentrarci in questioni tecniche basti dire che gli studenti fuori corso restano estranei al calcolo di suddivisione dei fondi pubblici. I grandi atenei nazionali sono soggetti a numeri elevati di fuori corso perché tanti sono gli iscritti, Pisa ha 90mila abitanti e oltre 50mila iscritti all’università, un caso unico al mondo. Questo comporta anche circa 20mila fuori corso, studenti fantasma per il Miur ma assolutamente reali per noi che abbiamo il dovere di garantir loro una didattica di altissima qualità, servizi all’altezza e assistenza continua”.
Il problema come si risolve?
“Qui si inserisce bene la mia provocazione: Il problema si può risolvere alla radice, con decreto del rettore, regaliamo ogni anno un esame a ogni studente, così molti di più si laureano in tempo. Oppure si aumentano indiscriminatamente le tasse per gli studenti fuori corso, cosa che non mi trova assolutamente favorevole e che rifiutiamo a monte. Cercheremo di combattere il fenomeno fuori corso con orientamento, tutoraggio e con ogni mezzo possibile che ci consenta di tenere comportamenti virtuosi senza allentare di nulla sulla qualità e sul rigore della nostra didattica”.
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