La seconda giovinezza dei super eroi nell’industria culturale e dell’intrattenimento è strettamente legata al boom degli effetti speciali al cinema. Prima era impossibile trasportare Spider Man su grande schermo senza fare una vera schifezza (e infatti qualche versione tarocca l’hanno pure girata) mentre ora, con la computer grafica, il gioco è da ragazzi e il risultato è (per rimanere nel mondo di Peter Parker) “Amazing”. Ecco perché i film sui super eroi sono sempre di più e sempre di più saranno. All’interno di questo trend, però, ce n’è uno minore che va analizzato. E’ molto di voga portare alcuni personaggi nella black way. Cioè? Rappresentarli di colore.

Una sola premessa in questo piccolo viaggio nel mondo dei super eroi. Prima degli anni ottanta non esistevano protagonisti di colore. Non è il luogo per mettere in chiaro le ragioni sociali di questo ma molte sono tristemente deducibili. Diciamo che, ora che Obama ha definitivamente sdoganato razzismi davvero polverosi, i super eroi possono anche “vestirsi di nero”. E così:

–       Kingpin
Si tratta della nemesi di molti super eroi. Wilson Fisk è un potente ed intelligente criminale che investe i suoi soldi nella finanza e controlla New York in modo tentacolare. Nei fumetti, dove si è scontrato più o meno con tutti, ha la pelle bianca. Nel film “Daredevil”, del 2003, invece, la parte viene affidata al grande (in tutti i sensi) Michael Clarke Duncan (quello de “Il miglio verde) e il tutto risulto davvero credibile e piacevole;

–       Nick Fury
Il capo dello S.H.I.E.L.D. è un altro di quei personaggi trasversali che, nei decenni, hanno fatto visita più o meno a tutti i super eroi. Nei fumetti è bianco col capello brizzolato alla Red Richards dei Fantastici Quattro. Forse anche per staccare definitivamente le due immagini, a partire dal film “The Avengers” del 2012 la parte è affidata a Samuel L. Jackson (uno che ha fatto “Pulp Fiction”) ed il successo è talmente forte che anche nei fumetti ormai si disegna così;

–       “Catwoman” è del 2004 ed è un filmaccio. Halle Berry è molto sensuale vestita di lattice ma purtroppo, a differenze degli esempi precedenti, paga il confronto con l’indimenticata versione di Michelle Pfeiffer in “Batman – Il ritorno” dove Tim Burton le cuce addosso il personaggio alla perfezione.

Super eroi che, nel passaggio tra carta e pellicola, cambiano etnia. Un trend di questo millennio molto bello e nato dalla necessità di mettere una pezza alla vergognosa rappresentazione della comunità afro-americana in quarant’anni di comics. Lo hanno capito un po’ tutti. Tanto che nel reboot dei “Fantastici Quattro” la parte della torcia umana sarà affidata a Michael B. Jordan e voci di corridoio parlano anche di un arrampicamuri colored.