L’Università degli studi Niccolò Cusano presenta IPAZIA – Osservatorio Scientifico sulle Questioni di Genere, e lo fa attraverso le parole della Prof.ssa Paola Paoloni, titolare dei corsi di Economia Aziendale ed Economia delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche all’interno della facoltà di Economia, e neo responsabile scientifico di IPAZIA.
Prof.ssa Paoloni, come nasce l’idea di questo Osservatorio Scientifico?
«Io mi occupo delle ricerche sul genere da un po’ di anni e sotto l’aspetto economico-aziendale ho approfondito prevalentemente l’approccio a rete come tendenza delle donne al lavoro di gruppo. Inoltre coordino una track internazionale all’interno di un network di rete sempre sulle donne. Quando il Rettore della Cusano, informato dei miei ambiti di interesse, mi chiese di organizzare in ateneo un convegno sulle donne, ho pensato che fosse l’occasione giusta per creare qualcosa di più duraturo di un semplice convegno. Ho contattato tutte le mie colleghe in ambito nazionale ed internazionale e in breve tempo è nata una collaborazione attiva che ha portato all’ideazione di un primo workshop dal titolo “Cultura e politiche di genere: Donne e Impresa”. All’interno di questo appuntamento, che si svolgerà all’UniCusano il 6 di Marzo, verrà presentato IPAZIA».
Come è strutturato e quali sono le linee guida di IPAZIA?
«La mission di IPAZIA è costruire un quadro completo e costantemente aggiornato dei servizi e delle iniziative che vengono programmate ed erogate per e dalle donne e di acquisire e divulgare, attraverso ricerche, seminari e workshop, informazioni, conoscenze ed esigenze che meglio chiariscano e delineino la condizione femminile a livello locale, nazionale ed internazionale. Con il supporto della commissione politico-istituzionale e della delegazione esperienziale si costruirà una graduale mappatura contenente le maggiori realtà femminili emergenti ed innovative in Italia e all’estero per poi creare con esse collegamenti e reti di lavoro».
Perché il nome IPAZIA?
«Ipazia è stata una filosofa greca, una matematica, una scienziata ma più di ogni altra cosa è stata ed è l’icona femminile della libertà di espressione e di pensiero. A causa di questa sua tendenza alla verità è stata sempre osteggiata dal fondamentalismo religioso, che in lei vedeva il pericolo del paganesimo ma anche lo spettro della libertà intellettuale. Ipazia è la martire del paganesimo e del libero pensiero, per noi, che a lei ci siamo ispirati, è simbolo di verità, di ragione, di rispetto per la scienza che ha fatto grande la civiltà ellenica e che potrebbe contribuire, anche oggi, a lottare contro le censure e i fondamentalismi».
Scarica qui la locandina con il programma 🙂