Ma questo, che calcio è? La settimana di campionato che andrà in archivio oggi, anzi no, perché c’è da giocare ancora il derby di Genova, che si disputerà domani, lascia non pochi interrogativi sullo sport più amato dagli italiani.

Tra rinvii, fallimenti e repressione. Questo calcio che non ha rispetto per i tifosi.  Ma questo, che calcio è? La domanda ce la facciamo ormai da tanti anni, ma è tornata prepotentemente attuale da sabato, quando due partite non si sono giocate.  Una, forse, mai si giocherà. Parma-Udinese, rinviata a data da destinarsi, mentre i tifosi hanno scritto fuori dal Tardini che lo stadio era chiuso per rapina. Qualcuno, i tifosi del Parma, li ha rapinati davvero. Una società che negli ultimi mesi è stata al centro di un vero e proprio giallo finanziario e che ormai pare davvero ad un passo dal fallimento. E a pagare, come sempre, saranno loro, i tifosi. Che hanno sempre accompagnato i Ducali ovunque.

Tra rinvii, fallimenti e repressione. Questo calcio che non ha rispetto per i tifosi.  Che calcio è, quello che costringe al rinvio il derby di Genova, perché le due società liguri pare abbiano debiti per un totale di 2 milioni di euro con la società che cura il drenaggio del campo. Che calcio è, quello che farà giocare il derby della lanterna martedì, giornata di lavoro, alle 18.30, costringendo i tifosi di Samp e Genoa che hanno un’occupazione a non poter guardare l’attesa stracittadina.

E infine, che calcio è, quello in cui paghi un biglietto per andare a vedere la partita, ma per entrare allo stadio, come è accaduto ieri per i tifosi che sono andati a vedere la Lazio all’Olimpico, devi superare tre tornelli e tre perquisizioni, e addirittura accettare che qualcuno ti tolga accendini, bottigliette d’acqua, o ti chieda di levare le scarpe, cosa che quasi non accade nemmeno nei  check-in degli aeroporto.

In questa settimana di amarezza, si registra la bella idea dell’Unicusano Fondi Calcio, squadra di Serie D, che ogni settimana veicoli messaggi importanti, per sensibilizzare il pubblico sulla ricerca medico-scientifica e che ieri ha promosso l’iniziativa “Porta un adulto allo stadio”, che è riuscita a farci vedere tanti bambini tifare fino alla fine della partita con te bandiere e sciarpe Rosso/Blu i colori della loro squadra del cuore.