Caligari chi? Praticamente sconosciuto al grande pubblico, il regista Claudio Caligari, per renderlo riconoscibile, basta fare il titolo di un film di culto degli anni ottanta: “Amore tossico“. Dirompente pellicola girata a Ostia, che raccontava , come mai era stato fatto prima, la vita quotidiana dei consumatori di eroina. Un film che gettava in faccia allo spettatore, il dramma della tossicodipendenza, nell’Italia invasa dalla droga. Una tragedia neorealista, che mostrava tutto il coraggio e la spregiudicatezza di Caligari, che proprio mentre aveva inizio la fase storica del disimpegno e dello yuppismo, mostrava agli italiani, i giovani, che reduci dagli anni 70, si rifugiavano nello sballo mortale. Il secondo lungometraggio, “L’odore della notte” fu ancora più sorprendente e cinematograficamente esaltante. Caligari dieci anni prima di Romanzo Criminale, ci porta nella periferia romana, per raccontarci la storia di una banda di rapinatori, guidata dall’allora giovanissimo Valerio Mastandrea e Marco Giallini. Oltre a lanciare attori che faranno la fortuna di tante opere, anche di genere, Claudio Caligari rappresentò per primo, sul grande schermo, l’epica della banda che dalla povertà cerca e attua il suo riscatto sociale ed economico effettuando rapine nei quartieri ricchi della capitale. Questa, in sintesi, la storia di un regista veramente indipendente e ovviamente sottovalutato. In conclusione la buona notizia: Claudio Caligari torna a girare un film, proprio ad Ostia, dove aveva cominciato, forse per ribadire il suo amore tossico per il cinema. Il film , si chiamerà “Non essere cattivo”, con Valerio Mastandrea, questa volta in veste di produttore delegato. L’attore romano si sente ancora “figlio” di quel cinema.
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