Siani prende in giro in mondovisione un bimbo ciccione e porta il bullismo sul palco del Festival di Sanremo. E’ accaduto ieri sera, durante la prima serata della sessantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana.
Siani prende in giro un bimbo ciccione e porta il bullismo sul palco del Festival. Annunciato da Carlo Conti, conduttore apparso un po’ sottotono, Alessandro Siani è entrato in scena accolto dagli applausi del pubblico. Per omaggiarlo si è alzato dalla propria postazione anche un bambino particolarmente paffuto e il comico partenopeo, per tutta risposta, lo ha deriso in mondovisione: “Ma ci entri nella poltrona?”, ha detto Siani al bimbo. E poi ha proseguito, girandosi verso le telecamere: “Scusatemi, ma quando si è alzato pensavo che si trattasse di una comitiva”.
Siani prende in giro un bimbo ciccione e porta il bullismo sul palco del Festival. Per carità, siamo sicuri che il comico partenopeo, autore tra le altre cose di una performance decisamente banale, abbia solo fatto due infelici battute. Però davanti a certi temi servirebbe una maggiore sensibilità. Anche perché, forse in tanti se ne sono già dimenticati, un bambino nel napoletano fu letteralmente torturato, qualche mese fa, proprio mentre i suoi aguzzini (in questo caso chiamarli bulli sarebbe riduttivo) gli gridavano: “Brutto ciccione, così ti gonfi ancora di più”.
Siani prende in giro un bimbo ciccione e porta il bullismo sul palco del Festival. L’attore napoletano, dopo essersi reso conto della figuraccia, ha tentato di rimediare con una foto, ma certe cose su un palco istituzionale come quello del Festival di Sanremo non dovrebbero accadere. Si fa un gran parlare di bullismo, c’è chi propone di inasprire le pene per chi si accanisce contro il “diverso” e poi da Sanremo, su Raiuno, davanti a milioni di persone si fanno battute del genere. Un autogl clamoroso. Una gaffe che poteva e doveva essere evitata.
Siani prende in giro un bimbo ciccione e porta il bullismo sul palco del Festival. Nelle ore immediatamente successive al Festival, mentre era esplosa la polemica, qualcuno ha iniziato a parlare di gag preparata, evidenziando il fatto che il bambino preso di mira avrebbe già lavorato con Siani in passato. Questo cambia poco, anzi forse peggiora la situazione, sia per il comico che per gli autori del Festival: invece di una batutta infelice, si tratterebbe proprio di un siparietto infelice. Non dettato dall’istinto, ma studiato a mente fredda. A tavolino.