Oggi si celebra la prima giornata mondiale dell’epilessia, definita uno dei più grandi eventi internazionali sull’epilessia e organizzata dall’IBE (International Bureau of Epilespy) e dalla ILAE (International League against epilepsy), in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).
La giornata mondiale dell’epilessia vede il coinvolgimento di oltre 125 paesi aderenti all’IBE e all’ILAE; inoltre a partire dal 2015, la giornata si svolgerà ogni secondo lunedì di febbraio e prevederà numerose iniziative volte a diffondere la conoscenza di questa malattia per raccogliere fondi destinati alla ricerca scientifica sull’epilessia e abbattere i pregiudizi.
Ma che cos’è l’epilessia?
L’epilessia è una malattia neurologica molto diffusa, colpisce 6 milioni di persone in Europa, di cui circa 500 mila in Italia, con 30.000 nuovi casi l’anno. Proprio per la sua enorme diffusione, è stata definita la malattia sociale dall’organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia, nonostante questi numeri che testimoniano la sua schiacciante presenza, l’epilessia resta un problema sommerso perché pochi ne conoscono le cause e i sintomi, mentre molti sono i pregiudizi radicati.
Epilessia, sintomi e cure.
Le crisi epilettiche sono causate dall’attività elettrica eccessiva e incontrollata di un gruppo di cellule nervose che si manifesta all’improvviso e finisce rapidamente senza lasciare conseguenze. L’epilessia può essere scatenata da traumi, farmaci, stress fisici o emotivi o privazione del sonno. Generalmente, le crisi epilettiche hanno una durata breve, da pochi secondi a qualche minuto e si possono manifestare con convulsioni, perdita della coscienza, movimenti incontrollati, sensazioni anomale, disturbi psichici. Ad oggi non esiste una cura per questa malattia sociale, ma solo farmaci che controllano le crisi consentendo a chi ne fa uso di condurre una vita normale. Anche se il 30% delle persone con epilessia non risponde alle terapie attualmente disponibili, con gravi ricadute sulla loro qualità di vita.
La situazione italiana.
In Italia esistono molte associazioni che si occupano di epilessia, alcune raggruppano, con differenti sigle, varie città di Italia come ad esempio Lega Italiana Contro L’epilessia (LICE) o Federazione Italiana Epilessie (FIE). Quest’ultima raggruppa 22 associazioni operanti in diverse regioni e si prefigge l’obiettivo, secondo quanto commentato da Rosa Cervellione, presidente di Fie, di restituire alle persone con epilessia la speranza di poter vivere pienamente la propria vita, anche se gli ostacoli sono ancora molti. La Federazione inoltre sta lavorando con le istituzioni sanitarie nazionali ed internazionali, e di questi giorni è la recente notizia dell’approvazione della prima risoluzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sull’epilessia. La risoluzione è volta a migliorare l’assistenza e a ridurre l’impatto della malattia sulla vita delle persone che ne sono affette.
Anche l’Università Niccolò Cusano, in collaborazione con il Corriere dello Sport e Radio Cusano Campus, dedica questa settimana alla sensibilizzazione e alla ricerca scientifica sull’epilessia.