Prostituzione. A Roma il problema è forte, da anni. Il decoro in alcune zone della capitale è un miraggio. Per questo si è riaperto il dibattito: è giusto creare un quartiere a luci rosse?
Ma se Roma fosse già un quartiere a luci rosse? Il primo passo da fare per comprendere il fenomeno prostituzione è smetterla di gettare la polvere sotto al tappeto. E a proposito di prostituzione, facendo un rapido calcolo, viene quasi da dire che Roma è già un grande quartiere a luci rosse. La prostituzione è ovunque. Dalla centralissima Valle Giulia dove i ragazzi di vita in tempi non sospetti raccontati da Pasolini si intrattengono con i clienti più insospettabili, a Via dei Campi Sportivi, dove a pochi metri dai Parioli (quartiere chic di Roma) travestiti e transessuali di ogni nazionalità aspettano padri di famiglia annoiati dalla quotidianità che ogni giorno ne scandisce la vita.
Prostituzione. Roma è già un (grande) quartiere a luci rosse. Vogliamo parlare di come la prostituzione dilaghi su Via Salaria ad ogni ora del giorno e della notte, con le lucciole che si appartano anche a piedi con clienti pronti a mordere il sesso a pagamento e a ripartire immediatamente a bordo della propria autovettura? O di Via Tiburtina, dove al calare delle tenebre, si notano solo due cosse: le immense sale slot e le prostitute, che ai bordi della strada scatenano trattative e contatti con clienti che mettono seriamente a rischio anche la sicurezza stradale di chi si trova a passare su questa arteria che collega Roma a Tivoli.
Prostitizione, ma se Roma fosse già un grande quartiere a luci rosse? Via Cristoforo Colombo è un’altra delle strade critiche, dove sia di giorno che di notte le prostitute sono a decine e si appartano con i propri clienti anche a piedi, in rifugi d’emergenza, rimediati dietro a un albero o a un cassonetto. Idem per Viale Palmiro Togliatti, dove spesso le ragazze sono giovanissime e viene il dubbio siano addirittura minorenni. Il grande quartiere a luci rosse che Roma sembra essere per quanto riguarda la prostituzione “vanta” tante altre vie che magari ora ci sfuggiranno. Fa male agli occhi quello che si vede sulla Tiberina, sulla Nettunense e sulla Portuense, tanto per fare altri tre esempi.
Insomma, il clamore suscitato da chi ha proposto di creare, a Roma, un quartiere a luci rosse per arginare il fenomeno prostituzione, a guardarlo da questo punto di vista, pare quasi irreale.
A Roma le prostitute (e i prostituti) sono ovunque. Di giorno, di notte, di pomeriggio. A piedi, nei parcheggi, nei camper, come accade a Tor Di Quinto, vicino alle scuole, vicino ai parchi dove vanno famiglie e bambini, a un passo dalle vie più chic e in realtà periferiche. E dimenticando per un istante la questione decoro, questo è un “mercato sommerso” in cui girano milioni (se non miliardi) di euro. Iniziare a regolamentarlo, forse, sabbe opportuno.
e le centinaia di prostitute che lavorano negli appartamenti ce le dimentichiamo? sono in tutta la citta’ ma in molte zone come la cassia e ponte di nona ce ne e’ una particolare concentrazione….