Girarsi e rigirarsi nel letto nell’attesa che Morfeo venga a farci visita. L’insonnia è una condizione sempre più diffusa anche a causa dell’avvento di tablet e smartphone che con l’emissione di una luce invisibile andrebbe ad alterare il normale ritmo sonno–veglia. Oltre ai classici sintomi legati allo scarso riposo notturno l’insonnia porterebbe anche l’ipertensione.
La ricerca
Chi soffre d’insonnia cronica rischierebbe fino al 400% in più di sviluppare l’ipertensione. È quanto è emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Hypertension dai ricercatori del West China Hospital, affiliato alla Sichuan University di Chengdu (Cina) e del Pennsylvania State University College of Medicine di Hershey (Usa). Lo studio, condotto su 219 volontari, insonni cronici da almeno sei mesi, avrebbe evidenziato come dopo una notte passata senza dormire i soggetti non riposati avevano valori pressori più alti rispetto a chi era riuscito a dormire.
Il commento
“Anche se gli insonni lamentano di soffrire di affaticamento e stanchezza durante il giorno, il loro problema è che non riescono a rilassarsi – spiega Alexandros Vgontzas, uno degli autori dello studio. Le misure cui ricorrono le persone normali deprivate di sonno, come l’assunzione di caffè o di altri stimolanti, per combattere la fatica, non vanno bene per gli insonni: un eccessivo consumo di caffeina ne aumenta, infatti, l’ipervigilanza”.
Possibili rimedi
Fra i rimedi “della nonna” maggiormente consigliati:
- Consumare un pasto leggero prima di coricarsi.
- Bere un bicchiere di latte caldo prima di dormire.
- Andare a letto possibilmente sempre alla stessa ora.
- Regolare la temperatura della stanza nella quale si riposa. Un eccesso di temperatura, così come una temperatura troppo bassa, possono disturbare il riposo notturno.
- Concentrarsi su qualcosa di piacevole cercando così di allontanare le preoccupazioni della giornata.