Oggi esce in tutta Italia il video del mio nuovo singolo “L’amore invece fa benissimo”, la cui anteprima è stata dell’agenzia stampa Askanews nata dalla fusione di Asca e TM News.
Ne parlo in prima persona perché questo lavoro, che ha visto la regia del bravissimo Nicolò Lombardi e il brainstorming suo insieme a Francesco Simonetti, vanta non uno ma ben due primati.

Il primo è di natura tecnologica. Il video de “L’amore invece fa benissimo” è, infatti, a tutti gli effetti il primo videoclip italiano realizzato con la fotocamera di nuovissima generazione Phantom Flex High Speed (da 5000 fotogrammi al secondo),  abbinata poi a “Rocco”, uno dei tre high speed motion control attualmente disponibili in Europa. Tecnicamente è un approccio visivo da spot, più precisamente spot automotive. Risultato? A prescindere dal gusto personale su di me e sulle mie canzoni, nessuno potrà mai dire nulla sull’immensa qualità del girato.
Il secondo primato, invece, è meno piacevole. Senza volersi gettare addosso la croce e consapevole che l’accaduto non è un accanimento contro la mia persona ma un discorso più generale sui principi, c’è da dire che il brano ha subito non pochi… rimbalzi. Doveva andare in esclusiva a diverse testate che a giro ci hanno accolto a braccia aperte grazie al buon successo dei singoli precedenti per poi chiudere in fretta la porta a doppia mandata.
Perché?
Perché c’è un verso, quasi in apertura, che parla in modo diretto (ma educato) di sesso e questo ha fatto storcere il naso ad alcuni giornalisti che sostengono possa essere un passaggio troppo forte per i lettori più piccoli. Ci starebbe pure se non fosse che quei “lettori più piccoli” sono invece ritenuti idonei a poter vedere immagini esplicite di terrorismo (e l’attualità recente ci ha tristemente riempito gli occhi di orrore) o foto sexy di starlette varie (anche i siti sportivi ormai hanno la sezione gossip stracolma di seni e sederi tondeggianti).
Io volevo solo cantare la solitudine parlando con chi si è da troppo tempo disabituato al dialogo. Volo solo infondere nuova speranza spiegando, attraverso una canzonetta stupida stupida, che esistono infiniti modi di amare e di essere amati e che tutti vanno rispettati. Ma questa canzone, che nasceva come un inno al diritto alla felicità , non ha fatto che insegnarmi che in Italia l’immagine è zero mentre la parola è tutto.
Vale per me e, temo, valga per tutti.

Ecco il video “rimbalzato”: