Dopo gli attacchi subiti da Parigi l’allerta terrorismo è altissima anche in Italia. Sono tanti i politici che hanno detto la loro nel corso degli ultimi giorni sull’allerta terrorismo, che riguarda l’Italia e in modo particolare alcuni luoghi sensibili di Roma.

In pochi, però,  con questa allerta terrorismo al massimo anche in Italia,  stanno girando lo sguardo verso chi avrebbe il compito di proteggerci. Chi? I poliziotti.  Che in ogni modo stanno cercando di far ascoltare la propria voce e che questa allerta terrorismo la affrontano, spesso, senza mezzi e con  una grave carenza di personale.

Per questo, nei giorni in cui in Italia suona forte l’allerta terrorismo, si nota in modo inequivocabile la grande incoerenza di chi da una parte promette maggiore impegno sul fronte sicurezza mentre,  dall’altra, in questo periodo di allerta terrorismo in Italia, non dice che le forze dell’ordine  sono soggette a sempre maggiori tagli che, lungi dal diminuirne le carenze, non fanno altro che aumentare i problemi.

Problemi che  anche adesso che tutti, politici e non, parlano di allerta terrorismo in Italia,  si palesano nel quotidiano lavoro delle forze di polizia. In pratica, da una parte tutti si riempono la bocca di “Questione sicurezza”, dall’altra, in silenzio, si tagliano fondi alle forze dell’ordine, che spesso hanno mezzi inadeguati, macchine con 300.000 chilometri, radio che non funzionano, caschi non più omologati o giubbotti antiproiettile scaduti.

L’allerta terrorismo che riguarda l’Europa e quindi anche l’Italia in questi giorni potrebbe essere un’occasione per rimettere la questione sicurezza al centro del dibattito sociale e politico. Per dare alle forze dell’ordine la possibilità di combattere nel miglior modo possibile la microcriminalità che disturba la vita dei cittadini ogni giorno e per consentirgli anche di essere pronti a rispondere ad un eventuale attacco terroristico.

E poi, altre considerazioni vengono spontanee. In questo periodo in cui l’allerta terrorismo è massima anche in Italia, qualcuno sta addestrando i nostri poliziotti a fronteggiare l’azione di “lupi solitari” come quelli che hanno messo a ferro e fuoco Parigi per due giorni?

Insomma, in un momento in cui l’allerta terrorismo anche in Italia è massima, è giusto tranquillizzare i cittadini dicendo che le misure  di sicurezza adottate sono ferree e che possiamo in fin dei conti stare sereni. Ma bisognerebbe anche ricominciare ad agire sul campo. Perché il mal di pancia delle forze dell’ordine ha radici antiche. E sarebbe sbagliato continuare ad ignorarlo.