La Sla è una malattia rara.  Una delle peggiori. La Sla è quella malattia rara che non lascia scampo. La Sla, sclerosi laterale amiotrofica, è la più grave tra le malattie mortali che si abbattono sulle cellule nervose del cervello e del midollo spinale che comandano il movimento dei muscoli. 

La settimana che inizia oggi, da parte di Università Niccolò Cusano, Corriere dello Sport e Radio Cusano Campus sarà dedicata proprio alla ricerca contro la  Sla e alla sensibilizzazione del grande pubblico verso i malati di Sla e i loro familiari, per quella che è una partita dura da combattere, ma da vincere insieme alla ricerca medicoscientifica.

Sla e calcio. Molti sapranno che il mondo del calcio ha dovuto fare i conti con la Sla. Un legame a doppio filo. Subdolo. Quasi perverso. Iniziato, tra pallone e Sla, nell’ormai lontano 1968,  con Armando Segato, primo caso di Sla riscontrato in un giocatore professionista.

Segato è solo il primo di una lunga serie di calciatori che sono stati colpiti da questa terribile malattia, la Sla, sclerosi laterale amiotrofica, anche se non è stata trovata nessuna correlazione tra calcio e Sla.

Sla e ricerca. La Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla) è una malattia neurodegenerativa progressiva che si abbatte sui imotoneuroni, quindi le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che determinano i movimenti della muscolatura volontaria.  Ci sono due insiemi di motoneuroni; del primo motoneurone o del motoneurone centrale o corticale, è formato da neuroni localizzati nella corteccia cerebrale che conducono i segnali nervosi dal cervello al midollo spinale; del secondo motoneurone o del motoneurone periferico o spinale, è invece condotto da cellule nervose che indirizzano il segnale dal midollo spinale ai muscoli.

Generalmente si ammalano di Sla individui adulti, dopo i 50 anni. In Italia si manifestano in media 3 nuovi casi di SLA al giorno e si contano 3 ammalati ogni 100.000 abitanti.

Sla e ricerca. Le cause che portano all’insorgere della Sla sono ancora oggi ignote. Ogni giorno tutto il pianeta diversi ricercatori si concentrano sulla Sla nel tentativo di scoprire i complessi meccanismi che risultino determinanti nello generarsi della malattia. Ad ora, non esiste una cura per bloccare la Sla.  Ci sono però alcuni farmaci capaci di rallentare il decorso della Sla e di alleviarne i sintomi.

Sla e ricerca. Per la gestione delle numerose problematiche che il  malato di Sla ed i suoi familiari sono costretti ogni giorno ad affrontare, è decisamente fondamentale presenza di un team multidisciplinare e competente, costituito da neurologo,  psicologo,  dietista, fisiatra, pneumologo, psicologo, gastroenterologo, logopedista, fisioterapista, infermiere professionale e assistente sociale.

Sla e Ricerca. Le figure elencate sopra hanno un un ruolo determinante  per coordinare servizio ambulatoriale, ospedaliero e le cure domiciliari e nel trovare gli aiuti e i mezzi necessari per creare l’ambiente idoneo per chi soffre di Sla e la relativa famiglia a garantire il diritto ad una qualità di vita migliore. Tutto questo dovrebbe essere possibile per tutti i malati e i loro cari anche se sono purtroppo numerose le problematiche socio-assistenziali che spesso il malato di Sla e i suoi familiari sono costretti ad affrontare.  Per questo è importante l’opera di sensibilizzazione verso la Sla, per chi ne soffre e per chi è accanto a chi ne soffre. Nella quotidiana lotta contro la Sla, c’è ancora troppo spesso chi si trova a combattere in solitudine con realtà territoriali molto diverse fra loro e ad affrontare i numerosi disagi della malattia, come ricorda il sito associazioneasla.org.