C’è chi non aspetta che la luce venga accesa. Perché la luminescenza arriva da dentro e non vale la pena perdere tempo con chi non riesce a vederla. Deve essere la filosofia dei Belladonna, rock noir band italiana che ormai da anni porta a spasso la sua musica tra Europa e Stati Uniti. E così Luana Caraffa, voce e coautrice di questa realtà, esordisce anche nella narrativa con un libro controverso che sta già andando molto bene. Scopriamone un pezzetto insieme chiacchierandone con lei.

Come nasce il titolo del tuo libro?
Luana Caraffa – Il titolo vuole essere un gioco di parole poiché “Chat Noir” è un libro ambientato in una chat dal sapore vagamente noir.

Per chi ti segue da tempo è abbastanza evidente che il nero sia il filo conduttore della tua vita artistica. Ti vedresti in altri colori?
Luana Caraffa – Sì, perché il Noir secondo me si riferisce non tanto al Nero quanto ad un’estetica che ha a che vedere con il mistero. Ciò che è misterioso è noir nel senso di poco accessibile alla conoscenza ma ciò non implica che la realtà sconosciuta, ciò che si sottrae alla conoscenza, sia in sé di colore nero… anzi!

Non sei la prima cantante che approda alla scrittura. Per te è una novità o è una caratteristica che ti porti dentro da sempre?
Luana Caraffa – In un certo senso è una novità e in un altro no… ovvero, nulla ci appartiene veramente finché non lo realizziamo.

Nei Belladonna lo scambio creativo con Dani è costante. E’ successo così anche in questa avventura o hai preferito vivertela da sola?
Luana Caraffa – Ho volutamente tenuto Dani distante dal libro fino alla fine perché non volevo assolutamente esserne influenzata e Dani – con cui scrivo tutti i brani dei Belladonna – è la persona che in assoluto ha più influenza su di me. E’ stato lui alla fine a spingermi a pubblicarlo e gliene sono profondamente grata.

Com’è l’Italia vista da dietro il tuo mascara?
Luana Caraffa – Un paese in costante decadenza.

Non hai mai disdegnato di affacciarti all’estero. Credi sia ossigeno utile ai tuoi polmoni?
Luana Caraffa – Non solo non l’ho disdegnato ma è ciò che ho principalmente fatto riguardo alla mia esperienza musicale. Non si tratta di semplice ossigeno bensì di comunanza e appartenenza a un modo di fare musica che semplicemente non ha luogo in Italia.

Sono previste uscite extra-italiane di “Chat noir”?
Luana Caraffa – Nulla è previsto riguardo a questo libro, è qualcosa che ho realizzato principalmente per puro piacere personale. Mi piacerebbe tradurlo e chissà se la cosa non avvenga presto.

Ti regalo un potente veleno. Nel bicchiere di chi lo versi?
Luana Caraffa – Di nessuno! Quelli che potrebbero facilmente venirmi in mente sono già avvelenatissimi e farebbe poca differenza! 😉