Barry Lindon è il film meno popolare di Stanley Kubrick, ma sicuramente il più raffinato dal punto di vista visivo: un dipinto su celluloide. Il protagonista, interpretato da Ryan O’Neil, si muove al centro di questo grande affresco del settecento, dove una fotografia perfetta s’intreccia alle musica classica, incorniciando la storia di Barry Lyndon, un uomo ossessionato dalla necessità di emanciparsi socialmente. Pellicola del 1975,  tratta dal romanzo di William M. Thackeray, uscirà in versione restaurata, nelle sale cinematografiche, il 12 gennaio, grazie alla meritorio progetto “Il Cinema Ritrovato. Al cinema”. Distribuito dalla Cineteca di Bologna e dal Gruppo Unipol, l’opera di Kubrick, mostrerà, grazie al restauro tecnologico, tutto il suo splendore, in quanto la  maniacale cura  dei dettagli da parte  del grande regista americano, hanno reso questo film , un qualcosa di unico nel panorama della filmografia sui temi storici. Unica e indimenticabile la scena della sala illuminata dai candelabri. Suggestiva e complicatissima da realizzare, in quanto Kubrick pretese che fosse girata esclusivamente con l’illuminazione delle candele, senza altre fonti di luce. Barry Lyndon, dopo 40 anni, una nuova lezione di cinema da non perdere.