Ucraina e ribelli filo russi di nuovo pronti a farsi la guerra. “Rotta la tregua tra Kiev e la Repubblica di Donetsk“. E’ la notizia data da Giulietto Chiesa ed Eliseo Bertolasi, ricercatore associato dell’IsAG, intervenuti nella trasmissione “Il mondo è piccolo” di Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus.
Ucraina, Russia e Putin. “Ieri pomeriggio -ha riferito Bertolasi- sono stato raggiunto telefonicamente da amici che abitano a Donestsk e che mi hanno confermato di aver sentito bombardamenti nelle zone limitrofe alla città. Nessuno si illude che la pace tra le due fazioni possa avvenire a breve”.
Russia e Ucraina sono di nuovo una contro l’altra. Eppure, solo una ventina di giorni fa, Ucraina e ribelli filo-russi erano arrivati ad un accordo su un cessate il fuoco nella provincia separatista e stavano lavorando per arrivare a una tregua più ampia, che secondo alcuni sarebbe stata in grado anche di porre fine a quasi otto mesi di conflitto. Un conflitto che in realtà, secondo Putin, nasconde ben altro. E cioè la voglia della Nato di mettere basi militari a un passo dai confini della Russia.
“Rotta la tregua tra Kiev e la Repubblica di Donetsk“. E’ la news data in tempo reale su Radio Cusano Campus, da Giulietto Chiesa ed Eliseo Bertolasi. Una notizia da accogliere con preoccupazione. Perché la questione tra Russia e Nato potrebbe anche precipitare.
Nato e Russia di Putin. Bisogna tenere a mente che il conflitto ucraino ha provocato la morte di 4.500 persone ed ha impegnato (e impegna tuttora) la Nato nella fortificazione delle difese per “proteggere” i paesi ex satelliti sovietici da quella che ritiene essere una vera e propria minaccia: la Russia, che da parte sua, invece, per bocca di Putin,punta l’indice contro la Nato, additata di voler deliberatamente “destabilizzare la regione più stabile del mondo” favorendo l’ingresso di armamenti propri nei tre stati baltici o nell’Europa centrale.
Nato e Russia di Putin. Tra Kiev e la Repubblica di Donetsk la tregua dunque è stata rotta ieri. La Russia se lo aspettava. Putin ne era praticamente certo.
Operazione mediatica orchestrata dalla Nato contro la Russia di Putin? In tanti, in realtà, pensano che il mondo sia davanti a quello che può essere considerato come un vero e proprio attacco perpetrato nei confronti di Putin e della Russia, considerata da diversi osservatori alla stregua di una potenza mondiale che starebbe opponendosi a quello che gli Stati Uniti, dopo il 1989, vorrebbero indicare come nuovo ordine imperiale.
Sull‘operazione mediatica che la Nato avrebbe orchestrato contro la Russia di Putin, Il filosofo Diego Fusaro, chiamato in causa per dire la propria opinione sulla vicenda, ha dichiarato: “È lampante che la Russia di Putin vine costantemente attaccata sia mediante rivoluzioni colorate, come quella dell’Ucraina, sia tramite azioni militari, con la collocazione di basi strategiche nei Paesi limitrofi”.
Non è tutto. “La Russia di Putin”, secondo il filosofo Fusaro, “Viene osteggiata anche dal punto di vista culturale, attraverso un processo pilotato di destrutturazione della cultura”.
Un esempio? Fusaro non ha dubbi: “Le Pussy Riots, manovrate per andare contro Putin e la Russia, dall’Occidente americano ed europeo, in una operazione atta a delegittimare la cultura e l’identità russa per renderla facilmente accessibile all’imperialismo della globalizzazione a guida statunitense”.
“Rotta la tregua tra Kiev e la Repubblica di Donetsk“. Ucraina e ribelli filo-russi hanno rotto una tregua durata poco più di tre settimane. “Il fatto che l’opinione pubblica e la manipolazione organizzata diffamino continuamente Putin e la Russia”, secondo Fusaro, “E’ il sinonimo di una verità che i media vogliono nascondere. Putin è dalla parte giusta”.