Asili nido degli orrori. Ormai l’elenco è infinito. Sempre più spesso siamo costretti a commentare episodi di violenza inaudita perpetrata ai danni di bambini dai sei mesi ai due anni da chi invece dovrebbe educarli e proteggerli. Asili nido dell’orrore. I casi ormai sono tantissimi. Un nido nel quartiere di Bellavista a Portici, in provincia di Napoli, diventa l’ultimo di una serie che potrebbe essere ribattezzata come “Nidi degli orrori”.

Al termine di una indagine che solo grazie all’utilizzo di telecamere nascoste è riuscita a far luce su quanto accadeva all’interno dell’asilo nido, sono arrivate le richieste di rinvio a giudizio per due maestre della struttura privata.


 

Tutte le violenze, come già accaduto in passato con altri asili nido,  sono state documentate da video. Gli agenti del Nucleo Investigativo della polizia locale, diretti dal colonnello Gennaro Sallusto e dal Tenente Emiliano Nacar, dopo una segnalazione anonima giunta via mail, hanno infatti ripreso con l’ausilio di microcamere installate nella scuola una serie di abusi su piccoli sei mesi ed i due anni.

Nell’asilo nido accadeva di tutto. Schiaffi, pizzichi, spinte e situazione igienico sanitaria a rischio. Tutto ciò ad aprile scorso, quest’anno scolastico la struttura ha poi cambiato gestore. La scuola ha sospeso dal servizio la maestra S.G. mentre l’altra, M.C. si è trasferita in Toscana.

Ora, però, dopo l’ennesimo scandalo legato ad un asilo nido una domanda sorge spontanea: non sarebbe giusto in luoghi così delicati (come gli asili nido o le case di cura e gli ospizi) mettere delle camere fisse che possano consentire di controllare sempre quello che accade? Nessuno si può permettere di umiliare o maltrattare il nostro futuro (i bambini) e il nostro passato (gli anziani).