Una sola indiscrezione può far tremare il mondo delle console fin dalle fondamenta. Nostalgici e nerd sono sulle spine da qualche settimana dopo aver appreso la notizia che Nintendo vorrebbe far risuscitare il mitico Game Boy veicolandolo, tramite una sorta di emulatore, su smartphone e tablet. È la USPTO (United States Patent and Trademark Office) a svelare quello che passa per la mente dei programmatori Nintendo e lo fa attraverso la pubblicazione di un brevetto in cui emerge chiaramente la volontà di emulare, ovvero ricreare e rendere disponibili giochi del passato su supporti tecnologici moderni, sia per coloro che li hanno già amati e mai dimenticati, sia per i più giovani che se li sono persi. I giochi Nintendo non popoleranno solo smatphone e tablet, saranno fruibili anche sui treni e sugli aerei, con display incastonati nella parte posteriore delle sedute. Che sia l’idea giusta per rilanciare la casa nipponica? Per chi non lo sapesse il Game boy fu pensato nel 1989 in Giappone dalla Nintendo Entertainment System, sbarcando sul mercato giapponese il 21 aprile di quell’anno. L’approdo in Europa e negli Usa arrivò l’anno successivo. Le evoluzioni del Game Boy, versioni più moderne e aggiornate, presero il nome di Game Boy Pocket (a colori) nel 1997, mentre solo in Giappone fu presentato il Game Boy Light, 1998, senza eguagliare il successo del loro capostipite che era di colore grigio molto chiaro e presentava uno schermo verde scuro, una croce per i movimenti, due tastini A e B e quelli Start e Select. A inizio anni ’90 arrivarono anche emulazioni di altre case, come il Game gear della Sega e l’Atari linx dell’Atari. Il Game boy fu dismesso ufficialmente dal mercato il 23 marzo 2003 ma tutti quelli che pensarono si potesse trattare di un addio ora potrebbero ricredersi. Magari era solo un arrivederci.