L‘8×1000 alla Chiesa Cattolica continua a far discutere. Stavolta a soffiare su una polemica che tra alti e bassi dura da anni è addirittura la Corte dei Conti.Corte dei Conti che, sull’8×1000 alla Chiesa Cattolica, vuole vederci chiaro. Sì, perché anche se in ogni campo si assiste ad una sensibile riduzione della spesa pubblica, tra le uscite dello Stato c’è una voce che continua a crescere.
Secondo la Corte dei Conti, proprio quella legata all’8×1000 alla Chiesa Cattolica. I fondi erogati alla Chiesa tramite l’8×1000, infatti, erano 209 milioni di euro nel 1990, hanno sfondato quota 1 miliardo nel 2003 e quest’anno sono arrivati a toccare quota 1 miliardo e 280 milioni.
Sono queste le cifre che hanno spinto la Corte dei Conti, in una delibera varata ieri, a chiedere al governo di rivedere il sostegno finanziario destinato alla Chiesa attraverso l’8×1000 e di ridiscutere la legge nel giro di 180 giorni.
Legge sull’8×1000 alla Chiesa che, a detta della Corte dei Conti, non rispetta i “principi di proporzionalità, volontarietà e uguaglianza”.
La legge sull’8×1000 alla Chiesa, non solo va riscritta, specifica la Corte dei Conti, ma deve accompagnare una precisa riflessione da parte dello Stato, che si è reso protagonista, negli ultimi anni, di un comportamento censurabile: “Mostra disinteresse per la quota di propria competenza – scrive la Corte dei Conti in merito all’8×1000 alla Chiesa – cosa che ha determinato la drastica riduzione dei contribuenti a suo favore, dando l’impressione che l’istituto sia finalizzato solo a fare da apparente contrappeso al sistema di finanziamento diretto delle confessioni”.