Una settimana sotto i riflettori dell’informazione, un viaggio che è iniziato lunedì scorso e che culmina, oggi, nella giornata nazionale della malattia di Parkinson. L’Università degli studi N. Cusano ha utilizzato questi sette giorni per veicolare un messaggio di rilevanza assoluta: informare, sensibilizzare e coinvolgere il grande pubblico su patologie neurodegenerative come il Parkinson aiuta i malati e spinge la ricerca. La Cusano ha avvicinato in questi giorni, attraverso la sua emittente radiofonica Radio Cusano Campus (89.100 FM e in streaming su www.radiocusanocampus.it), i massimi esperti in materia. Ultimo, in ordine cronologico, il prof. Aldo Quattrone, Presidente della Società Italiana di Neurologia e responsabile dell’Istituto di bioimmagine e fisiologia molecolare del CNR di Catanzaro.

Prof. Quattrone, una recente ricerca condotta dal CNR di Catanzaro, in sinergia con la fondazione Santa Lucia di Roma, ha svelato nuovi scenari neurobiologici per la malattia di Parkinson: può aiutarci a capirne di più?

“In realtà la ricerca si è focalizzata su alcuni effetti tossici legati alla somministrazione di farmaci indispensabili per il Parkinson come è la Levodopa, la quale, nei primi anni di somministrazione fornisce per lo più grandi benefici e nessun fastidio, dopo cinque anni in media, nel 50% dei casi, può causare effetti indesiderati  come i movimenti anormali. Si tratta di movimenti irriducibili che il paziente non può controllare e che riducono la qualità della vita. In alcuni casi questi effetti sono più fastidiosi della malattia stessa e noi continuiamo a studiare per ridurli al minimo”.

Grazie a questo studio si potranno ipotizzare nuove possibilità terapeutiche?

“Intanto siamo riusciti a capire qual è la parte del cervello responsabile di questi effetti indesiderati. Si tratta di una piccola area della corteccia cerebrale, il giro frontale inferiore, che dà segni di malfunzionamento nei pazienti che manifestano movimenti anormali. Si tratta di una grande passo avanti in quanto prima si pensava che i circuiti responsabili di questa disfunzione fossero sottocorticali”.

Oggi è la giornata nazionale della malattia di Parkinson e uno dei suoi obiettivi è fare informazione. Prof. Quattrone, quali sono i primi sintomi di questa patologia?

“I sintomi tipici della malattia sono il tremore di riposo e la lentezza di movimenti. Il più delle volte si avvertono difficoltà nell’abbottonarsi la camicia, nel farsi la barba e nel mangiare. Si presentano tremori ad una mano o ad entrambe, a volte anche negli arti inferiori, ma bisogna fare attenzione anche ai sintomi non motori che anticipano quella che poi si manifesterà come lentezza nei movimenti: depressione, stanchezza, diminuzione dell’olfatto e il disturbo del comportamento in fase rem, quando si dorme e quando si sogna. Tutti questi sono disturbi che possono predire la malattia di Parkinson”.