Campione olimpionico nel 2004, Stefano Baldini è entrato nella storia vincendo la gara principe dell’atletica in una Olimpiade: la maratona. Un’impresa storica che lo vide protagonista in un luminoso giorno di agosto ad Atene , quando l’atleta azzurro tagliò il traguardo della corsa tra il boato del pubblico aggiudicandosi l’ultima gara della XXVIII edizione dei Giochi Olimpici. Fu il culmine di una carriera a grandissimi livelli per lui.Abbandonata l’attività agonistica, Stefano Baldini ha messo la propria esperienza al servizio delle Federazione italiana atletica leggera, diventando responsabile del settore giovanile. Un’atleta ma soprattutto un uomo,Baldini, che si è sempre dato grande disponibilità per favorire la sensibilizzazione sul tema del diabete – facendo anche da testimonial dell’Associazione nazionale italiana atleti diabetici – della sua cura e soprattutto della sua prevenzione grazie a una corretta attività sportiva. Ai microfoni di radio Cusano Campus (89.1 Fm e streaming dal sito www.radiocusanocampus.it) ha raccontato la sua storia:
Lei è stato un testimonial d’eccezione nella sensibilizzazione e nella lotta al diabete. Perché ha scelto di dedicarsi a questa causa?
«Perché è pieno di gente che corre e ho scoperto, strada facendo, che l’attività sportiva rappresenta un aiuto concreto per chi soffre questa patologia. Lo sport incide direttamente sull’utilizzo dei farmaci, quindi l’attività fisica è fondamentale perché alleggerisce la somministrazione di farmaci».
La maratona e la lotta al diabete hanno qualche aspetto in comune?
«Certo, perché sono gare lunghe che puntano forte sulla gestione ottimale delle energie. Fisiche, per quanto riguarda la maratona, finanziarie per la ricerca. La strada è simile e presenta le stesse asperità e momenti di difficoltà ma con un traguardo comune che è una grande impresa. Il diabete è una malattia dura da combattere e ogni piccolo risultato nella ricerca e nel contrastarla è importantissimo.