Zibba arriva da lontano. È uno che ha macinato dischi su dischi fino ad approdare a Sanremo Giovani nella passata edizione dove ha vinto il Premio della Critica Mia Martini con la sua “Senza di te”. Dal 2002, anno dell’album d’esordio “L’ultimo giorno”, ad oggi ha saputo però camminare sempre in avanti senza mai fermarsi. Ora è uno dei nomi più interessanti del nuovo cantautorato e si appresta a dimostrare questo suo pedigree nella dimensione che ogni grande artista apprezza… il live. Parliamone con lui.

Com’è vivere in tour un po’ da zingaro?
Zibba – Adesso sta diventando molto più perché sono diventato papà da nove mesi ed ho voglia di stare con mio figlio. La bellezza di viaggiare insieme agli altri Almalibre, però, mi aiuta a superare il distacco.

Proporrai canzoni nuove al pubblico. Credi sia ancora il metodo migliore?
Zibba – Secondo me sì. Trovo che sia importante osservare la reazione del pubblico ad un brano nuovo e che sia ancora più utile provare i pezzi prima di registrarli in un disco per viverseli fino in fondo.

“Senza pensare all’estate” è il tuo settimo album con gli Almalibre e l’undicesimo in generale. Quanta gavetta hai sotto le scarpe?
Zibba – Ne ho tanta e non credo che sia finita. Questo è il mio modo di vivere, però, e me lo posso permettere perché io sono il discografico di me stesso, insieme ad una squadra di amici fidati, per cui posso farmi crescere senza fretta.

Come sei riuscito a scrivere per Cristiano De Andrè e che esperienza è stata?
Zibba – Sono cose che capitano agli autori. Quello che mi ha reso orgoglioso è che il pezzo a lui sia piaciuto molto e l’intensità con cui poi l’ha cantato. È una cosa meravigliosa che mi porterò dentro per sempre.

Sei uno dei pochi giovani sopravvissuti al Festival di Sanremo. Secondo te perché?
Zibba – Perché non sono nato là. Ho una mia strada e su quella strada continuo ad andare. È chiaro che salire sul palco dell’Ariston è un’esperienza molto utile a livello di visibilità ma un artista non ha solo una sfera televisiva.

Che festival ti aspetti da Carlo Conti?
Zibba – Un festival dove ci sarò anch’io, gli ho mandato una canzone molto bella e spero mi ritenga abbastanza interessante da entrare nel cast. In generale comunque Fazio è stato importante per le sue sperimentazioni, anche come ospiti internazionali, ma ora forse c’è bisogno di qualcosa di più tradizionale e in questo Conti è un maestro.

Ti regalo una spada laser. Come la usi?
Zibba – Cerco di spegnerla il prima possibile in modo che nessuno si faccia male.