L’Italia la scopre nel 1997 con la splendida “A casa di Luca”. Pippo Baudo aveva notato il suo talento qualche tempo prima. Da allora Silvia Salemi pubblica ben sei album ed inizia una carriera che la porta ad essere testimonial di diverse ed importanti campagne sociali ed anche ad affacciarsi con regolarità in televisione. In occasione del suo ritorno nel programma di successo di Carlo Conti, ci racconta a che punta della vita è.

Torni a “Tale & Quale Show”. Cosa ti aspetti da questa seconda volta?
Silvia Salemi – Mi aspetto di divertirmi un po’ di più, di prendere l’esperienza in modo più scanzonato. L’effetto sorpresa, d’altronde, è finito, l’acqua non ha più una temperatura sconosciuta e, quindi, i rischi sono minori. Ora penso di più alla musica.

Ti aspettavi un livello così alto degli altri concorrenti?
Silvia Salemi – Sì, perché un programma del genere non lo fai se non hai una preparazione completa. Non si arriva per caso a fare certe performance e, infatti, tutto il cast della mia stagione era fortissimo.

Ormai conosci bene Carlo Conti. Cosa ti aspetti dal suo Sanremo?
Silvia Salemi –Credo che Carlo sia l’uomo della crociera. Mi spiego meglio. Con lui alla conduzione, la navigazione è serena e piacevole  e senza tempeste. Farà un Sanremo che piacerà a tutti: ai bambini che potranno tornare a guardarlo, ai giovani e alle persone più adulte che troveranno belle melodie.

Hai una polaroid in testa di quando all’Ariston cantasti “A casa di Luca”?
Silvia Salemi –Sì ce l’ho, ritrae una ragazza coi libri di filosofia nello zaino perché deve ancora finire la scuola. Una ragazza che ostenta sicurezza ma che invece è molto fragile. Una ragazza a cui voglio molto bene ma che è tanto diversa dalla donna che sono adesso.

C’entra il fatto che sei mamma di Sofia e Ludovica?
Silvia Salemi – Ovviamente sì. Ii figli ti costringono a rivalutare la scala di valori che hai. Ti impongono di strutturarti il prima possibile perché una tua mancanza potrebbe essere una loro mancanza.

Ci parli del progetto che stai portando avanti con l’on. Micaela Campagna?
Silvia Salemi – Si chiama “Belli ma non bulli” e l’ho sto facendo con l’on. Campagna perché è la firmataria della legge contro il cyberbullismo. Parliamo nelle scuole e facciamo capire ai ragazzi che devono essere belli, nel senso di talentuosi e virtuosi, per non essere stupidi. Perché i bulli sono stupidi.

Ti regalo la possibilità di vivere dentro ad una canzone. Quale scegli?
Silvia Salemi – “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” di Lucio Battisti. Perché ha un testo meraviglioso che è una poesia ed anche la storia della mia vita.