L’adolescenza, l’amore, gli amici, la paura del futuro, la voglia di provare a realizzare i propri sogni. C’è questo e molto altro ancora nel romanzo di Sara Colonnelli, “In questo soffio di Vita”, un libro di 150 pagine che scorre via veloce come gli anni della scuola, che spesso riusciamo a comprendere solo quando se ne sono andati.
Jennifer una donna vissuta, è la voce narrante del romanzo. E’ lei a parlare, è lei ad aprirsi ai suoi nipoti raccontando esperienze di vita che l’hanno segnata nel percorso che l’ha portata dall’essere una bambina ad essere una donna. Musica, religione, amore, amicizia, Jennifer sarà per i suoi nipoti un vero e proprio…Libro aperto.
Sara Colonnelli….Una scrittrice in erba…Quando è nata la passione per carta e penna?
Questa passione è nata ai tempi delle elementari, ho sempre preferito scrivere le mie emozioni, i miei stati d’animo, piuttosto che parlarne con qualcuno.
Di cosa parla il romanzo che hai pubblicato?
In questo soffio di vita racconta il complicato mondo dell’adolescenza in modo semplice e simpatico. Ho preferito far vivere e raccontare il libro da una persona adulta, determinata ad aiutare i suoi nipoti a superare al meglio le difficoltà piccole o grandi di quel periodo e lo fa mettendosi sul loro stesso piano, raccontando loro episodi della sua vita passata riguardanti amori, amicizie, sogni. Spesso nel libro si trovano riflessioni su temi ampi come religione, amore, sogni e musica.
E’ stato difficile scriverlo? Ci sono mai stati momenti in cui hai pensato di lasciar perdere?
Non è stato facile ma nemmeno troppo complicato poiché sono sempre stata abituata a scrivere lunghi racconti, anche se devo dire che molte volte ho lasciato perdere per paura che una volta finito sarebbe rimasto lì nel mio computer come tanti altri testi che ho scritto. Eppure dopo due anni di fermo mi sono decisa e sono riuscita nel mio intento, ossia, mettere l’ultimo punto e farlo pubblicare.
Un’ultima cosa: tu sei giovanissima…che cosa pensi quando senti molte persone che parlano dei più giovani in modo dispregiativo? Cosa gli risponderesti?
Sento spesso persone grandi parlare male dei giovani dicendo che non sanno costruirsi un futuro e pur cercando lavoro pregano Dio di non trovarlo, ma non è sempre così io sono dalla parte dei giovani che lottano per ottenere qualcosa nella vita! Purtroppo è il sistema che non da opportunità a nessuno, si trattano sempre temi impossibili da raggiungere o da cambiare e poi per le cose semplici non si fa niente. Io a coloro che parlano male dei giovani direi che forse si son dimenticati di esserlo stati e anche se i tempi sono cambiati, non si sono evoluti poi così tanto proprio perché non c’è collaborazione tra le diverse generazioni, ognuno la pensa a modo suo ma nessuno si ferma a ragionare, soprattutto a parlare con i giovani.
Questa passione è nata ai tempi delle elementari, ho sempre preferito scrivere le mie emozioni, i miei stati d’animo, piuttosto che parlarne con qualcuno.
Di cosa parla il romanzo che hai pubblicato?
In questo soffio di vita racconta il complicato mondo dell’adolescenza in modo semplice e simpatico. Ho preferito far vivere e raccontare il libro da una persona adulta, determinata ad aiutare i suoi nipoti a superare al meglio le difficoltà piccole o grandi di quel periodo e lo fa mettendosi sul loro stesso piano, raccontando loro episodi della sua vita passata riguardanti amori, amicizie, sogni. Spesso nel libro si trovano riflessioni su temi ampi come religione, amore, sogni e musica.
E’ stato difficile scriverlo? Ci sono mai stati momenti in cui hai pensato di lasciar perdere?
Non è stato facile ma nemmeno troppo complicato poiché sono sempre stata abituata a scrivere lunghi racconti, anche se devo dire che molte volte ho lasciato perdere per paura che una volta finito sarebbe rimasto lì nel mio computer come tanti altri testi che ho scritto. Eppure dopo due anni di fermo mi sono decisa e sono riuscita nel mio intento, ossia, mettere l’ultimo punto e farlo pubblicare.
Un’ultima cosa: tu sei giovanissima…che cosa pensi quando senti molte persone che parlano dei più giovani in modo dispregiativo? Cosa gli risponderesti?
Sento spesso persone grandi parlare male dei giovani dicendo che non sanno costruirsi un futuro e pur cercando lavoro pregano Dio di non trovarlo, ma non è sempre così io sono dalla parte dei giovani che lottano per ottenere qualcosa nella vita! Purtroppo è il sistema che non da opportunità a nessuno, si trattano sempre temi impossibili da raggiungere o da cambiare e poi per le cose semplici non si fa niente. Io a coloro che parlano male dei giovani direi che forse si son dimenticati di esserlo stati e anche se i tempi sono cambiati, non si sono evoluti poi così tanto proprio perché non c’è collaborazione tra le diverse generazioni, ognuno la pensa a modo suo ma nessuno si ferma a ragionare, soprattutto a parlare con i giovani.