Sapete qual è il futuro dell’auditel, o meglio, di quel censimento di spettatori televisivi per come lo abbiamo inteso fin ora? La nuova frontiera delle classifiche dei programmi televisivi più seguiti la traccia Nielsen che, attraverso la collaborazione con Twitter, si lancia nel pianeta della social tv. A spiegarci meglio questa nuova formula di valutazione del coinvolgimento del pubblico televisivo è il Dott. Stefano Russo, Product Account manager di Nielsen.  Cos’è la Nielsen Twitter Tv Ratings?

“E’ un nuovo sistema che abbiamo lanciato in Italia in queste settimane e si tratta di una piattaforma in grado di fornire i dati relativi a tutti i tweet inviati dagli spettatori di tutti i programmi televisivi trasmessi nel nostro paese durante la settimana. Oltre al conteggio dei singoli tweet, l’innovazione sta nel fatto che verranno censiti anche tutti coloro che i tweet inviati alla fine li leggono e li seguono. È per questo che si tratta di un’informazione equiparabile a quella del classico dato auditel”.

Il vostro sistema è più verificabile rispetto al dato auditel tradizionale che si basa prevalentemente su una statistica?

“Diciamo che sono due sistemi diversi, anche per il dimensionamento del campione. Il dato auditel considera l’intera popolazione italiana come dato campionario, noi agiamo sul coinvolgimento reale delle persone. Sono due letture diverse e a volte anche complementari di una stessa realtà”.

Al primo posto della vostra prima classifica stilata si staglia XFactor e non è un caso, vista l’interazione che viene continuamente sollecitata non solo nella prima serata ma anche durante il day-time. Dott. Russo, non c’è il rischio che alcuni format possano essere validamente censiti mentre altri, dove la partecipazione del pubblico è meno presente, possono restar fuori dal vostro sistema di valutazione?

“Effettivamente ci sono dei generi come talent show, reality show e competizioni sportive che si prestano di più alla discussione sui social. Alcuni talk show, in presenza di grandi ospiti, generano anch’essi discussione ma per quei programmi che non invitano le persone al confronto virtuale agganciamo informazioni più dettagliate che ci aiutano al censimento”.

La social Tv può influire sulla stesura dei nuovi palinsesti televisivi? E se sì, in che misura?

“La social Tv sta già cambiando le carte in tavola, più che nella realizzazione dei palinsesti proprio nel modo di costruire il singolo programma. La rivoluzione può verificarsi nell’ambito della vendita degli spazi pubblicitari, con le aziende che avrebbero la percezione esatta di quante persone partecipano attivamente ad un determinato programma e sarebbero, di conseguenza, in grado di indirizzare al meglio le loro campagne mediatiche”.